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RIQUALIFICAZIONE: ENNESIMA PROPOSTA INDECENTE

Roma,

Si è tenuta Giovedi 16 Luglio 2009 presso il Ministero della Giustizia l’ennesima infruttuosa riunione in materia di riqualificazione e Contratto Integrativo, ancora una volta assente il Ministro per impegni istituzionali.

La delegazione di parte pubblica, si è presentata con una proposta a dir poco curiosa se non addirittura ingannevole:

un impegno dell’Amministrazione a sviluppare un’azione politica diretta a rendere possibile la progressione tra le aree e la ricomposizione delle figure professionali (per A1 e B3), senza tuttavia precisare i tempi, i denari necessari ed il numero dei destinatari;

un impegno, per entrambe le parti, a finanziare con le risorse del FUA l’attribuzione della posizione economica superiore a tutto il personale in servizio, ma solo dopo la trasposizione del personale nei nuovi profili professionali come definiti nel nuovo contratto integrativo.

In altri termini un ulteriore tentativo per convincere le OO.SS. meno concertative ad avviare il negoziato sul contratto integrativo, strumento necessario per ridefinire i compiti e le mansioni (sempre all’insegna della massima flessibilità) di tutto il personale giudiziario.

Infatti cerchiamo di vedere nel dettaglio cosa avverrebbe oggi se avviassimo il nuovo contratto integrativo senza alcun provvedimento legislativo:

non potendo più avere una stessa figura professionale in due aree diverse così come avviene oggi per i cancellieri, gli ufficiali giudiziari, gli ausiliari ecc… occorrerebbe decidere a quelle area ascrivere quelle attribuzioni. Pertanto se le mansioni del cancelliere venissero affidate all’area 2^ ex B, così come ha dato ad intendere l’amministrazione, significherebbe che, siccome il profilo giuridico è di area ancorché spalmato su più livelli economici, tutti i lavoratori della ex area B dovrebbero ad esempio, oltretutto, andare in udienza; così come i lavoratori ex B3 dovrebbero sobbarcarsi tutti i compiti previsti dal profilo dell’area 2^. Lo stesso dicasi per gli ufficiali giudiziari, informatici ecc…

A questo punto sorge spontanea una domanda: quale interesse avrebbe l’amministrazione a dare corso all’impegno politico di procedere alla progressione tra le aree se incassa con il Contratto Integrativo la massima flessibilità? La risposta è nessuno e siccome l’esperienza più che decennale ci ha insegnato, che non bisogna firmare cambiali in bianco, ecco spiegato il motivo che ha indotto la RdB P.I. a non accettare la proposta indecente dell’Amministrazione.

Caro Ministro non più parole ma fatti e soprattutto la sua presenza.

E i fatti concreti sono:

l’emanazione di un provvedimento legislativo che aumenti le dotazioni organiche e che stabilisca con chiarezza il passaggio di tutti gli attuali A1 nell’area 2^ e di tutti gli attuali B3 nell’area 3^;

il suddetto provvedimento legislativo contenga la ricollocazione di tutto il personale C1 nella posizione C2 e non come previsto in C1S;

gli attuali B1 e B2 tutti vengano ricollocati nel livello immediatamente superiore;

la garanzia della copertura economica;

la decorrenza giuridica ed economica dei suddetti passaggi avvenga dall’ 1 gennaio 2009 sottraendo così il fua 2009 allo scellerato disegno sulla meritocrazia tanto caro a Brunetta;

riforme che vadano nella direzione di snellire tempi e procedure;

prevedere condizioni e carichi di lavoro più umani;

dotare il personale di risorse e strumenti idonei a rendere un servizio efficace ed efficiente.

Questo è ciò che la RdB P.I. chiede nell’esclusivo interesse dei lavoratori e fuori da qualsiasi gioco politico tra le parti.

L’amministrazione sappia che a condizioni diverse si annuncia un autunno molto caldo e i lavoratori sono pronti alla battaglia.