L’USB Pubblico Impiego ha promosso l’assemblea nazionale dello scorso 17 giugno, alla quale hanno partecipato ispettori di vigilanza e funzionari addetti al controllo fiscale provenienti dai diversi settori della pubblica amministrazione.
La Sala Aldo Moro della Direzione Generale dell’Inps, dove si sono svolti i lavori, si è riempita di personale proveniente dallo stesso Istituto previdenziale, dall’Inail, dal Ministero del Lavoro, dal Servizio Sanitario Nazionale e dalle Agenzie Fiscali.
Ogni settore ha rappresentato la propria esperienza diretta e messo in comune le difficoltà affrontate nell’espletamento dei compiti professionali. E’ stato evidenziato come l’attacco alle funzioni della vigilanza e dell’accertamento fiscale venga da lontano e quanto il D.Lgs 124/2004 rappresenti un momento di snodo nella scelta del potere politico di mettere sotto tutela l’attività di vigilanza, istituendo una direzione generale con compiti di direzione e coordinamento dell’attività ispettiva di tutti i settori della pubblica amministrazione.
Questo accadeva all’indomani dell’emanazione della Legge 30/2003, che ha determinato un aumento della precarietà nel mondo del lavoro con l’introduzione di numerose nuove forme di flessibilità.
Negli anni, il ruolo della politica sull’attività di vigilanza è diventato sempre più stringente, di pari passo con l’attacco al contratto collettivo nazionale, fino ad arrivare alle norme contenute nella Legge 183/2010 (Collegato lavoro) e nel DL 70/2011 (Decreto Sviluppo). Confindustria e governo vorrebbero trasformare definitivamente gli ispettori di vigilanza in consulenti delle imprese e metterli al loro servizio. La classe politica dirigente del Paese ha costruito un humus sociale che vive come un fastidio i controlli sulla sicurezza, sul fisco, sui contributi. Si parla di “eccesso di zelo” e di “attività vessatoria”, mettendo sul banco degli imputati i funzionari pubblici piuttosto che gli evasori e le imprese illegali.
Nell’assemblea del 17 giugno è emersa con chiarezza la volontà dei funzionari della vigilanza e dell’accertamento fiscale di volersi organizzare per opporsi a questo disegno e all’attacco profondo alle funzioni della vigilanza, che va inserito nel più ampio e complessivo attacco allo Stato sociale.
E’ nata così l’idea di costituire un coordinamento stabile degli ispettori di vigilanza e dei funzionari fiscali, che lavori a stretto contatto con l’esecutivo USB di Pubblico Impiego. L’assemblea, inoltre, ha deciso di presidiare la Camera dei Deputati nelle giornate di discussione e votazione del Decreto Sviluppo, per denunciare le norme dell’Art. 7 che ostacolano il lavoro della vigilanza e sostenere l’emendamento presentato dal PD per la loro abrogazione.
L’Assemblea ha deciso due ore di sciopero da effettuarsi entro la metà di luglio come risposta immediata a Governo e Confindustria. A livello territoriale si lavorerà per sensibilizzare i cittadini e l’opinione pubblica sull’importanza sociale della funzione della vigilanza.
Le decisioni assunte dall’Assemblea sono riassunte in una mozione finale votata all’unanimità dai lavoratori presenti. L’Assemblea del 17 giugno apre un percorso importante e trasversale, nel quale i lavoratori interessati diventano realmente protagonisti e promotori delle iniziative di mobilitazione dei propri settori, unificando le lotte in un unico e comune obiettivo.
MOZIONE FINALE
L’assemblea nazionale degli ispettori di vigilanza e dei funzionari addetti ai controlli e alle verifiche fiscali, convocata dall’USB Pubblico Impiego il 17 giugno 2011 presso la Direzione Generale dell’Inps, a conclusione del dibattito decide:
• di istituire un coordinamento stabile degli ispettori di vigilanza del Ministero del Lavoro, del Servizio Sanitario Nazionale, dell’Inps, dell’Inail e dei funzionari delle Agenzie Fiscali addetti ai controlli e alle verifiche;
• di presidiare la Camera dei Deputati il 22 giugno in occasione della discussione del decreto-legge n. 70/2011, cd. Decreto Sviluppo, per mobilitarsi e opporsi ai contenuti dell’art. 7 e sostenere l’emendamento redatto da USB e presentato dal Sen. Giuliano Barbolini tramite l'Ufficio legislativo del Partito Democratico, per l’abrogazione della norma che imbriglia l’attività di vigilanza;
• di proclamare, entro la prima metà del mese di luglio, uno sciopero nazionale di due ore del personale addetto alla vigilanza del Ministero del Lavoro, del Servizio Sanitario Nazionale, dell’Inps, dell’Inail e di tutto il personale delle Agenzie Fiscali. La proclamazione dello sciopero sui temi della sicurezza, salute, fisco e previdenza pubblica serve a riaffermare l'importanza fondamentale dell’attività di vigilanza pubblica negli ambiti sopra richiamati e a difendere la dignità di tutti i lavoratori pubblici, contro i quali è in atto la sistematica demolizione delle tutele e dei diritti contrattuali, con lo svuotamento dei contratti collettivi nazionali e con l’introduzione dei contratti di lavoro individuali;
• di promuovere, in occasione dello sciopero nazionale, iniziative territoriali pubbliche per dare visibilità alla vertenza e sensibilizzare i cittadini sugli effetti che l’attacco alle funzioni di vigilanza determina.
L’assemblea affida al coordinamento il compito di valutare insieme all’Esecutivo di Pubblico Impiego ulteriori specifiche iniziative per denunciare e contrastare l’evasione fiscale e contributiva, l’inosservanza delle norme in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e delle norme contenute nei contratti collettivi di lavoro.
L’assemblea sostiene la proposta di Legge d’iniziativa popolare presentata dall’USB per recuperare reddito per i lavoratori dipendenti intervenendo sul fisco.
LA MOZIONE E’ STATA APPROVATA ALL’UNANIMITA’