Nella riunione del 2 marzo il sistema di valutazione non era all’ordine del giorno; il Direttore Generale si è riservato di convocare le OO.SS. subito dopo la conclusione delle elezioni RSU.
Per quel che ci riguarda ribadiamo quanto segue:
la USB rifiuta il sistema di valutazione, ne chiede il ritiro immediato, invita tutti i lavoratori a non firmare le schede di valutazione che verranno loro consegnate.
Rifiutiamo e rigettiamo l’ applicazione del D.L. 150, in tutte le sue forme ed in particolare l’odioso sistema di valutazione del personale che pretenderebbe di dividere i lavoratori tra buoni e cattivi assegnando il compito, a dirigenza e “sottocapi”, di schedare i soggetti in ottimi, sufficienti e scarsi. Il modo più cialtrone per potere giustificare e mascherare il vero intento del Brunetta pensiero su come demolire i lavoratori del Pubblico Impiego e metterne una quota nel parcheggio della mobilità per poi dare spazio ai privati.
La nostra posizione nel merito e stata sempre chiara, le nostre scelte coerenti.
Soprattutto allorquando, negli anni passati, il sistema di valutazione è stato introdotto presso la nostra Amministrazione attraverso il CCNI e poi, subdolamente, attraverso accordi sindacali che lo legavano al FUA. Ci riferiamo al sistema di valutazione della prestazione del personale firmato in data 10.12.2008 da CISL - UIL - FLP e UNSA CONFSAL e la conseguente applicazione dello stesso nei successivi accordi nazionali FUA per il 2009 e 2010 che hanno, di fatto, anticipato il D.lgs 150 (legge Brunetta) contribuendo a dividere i lavoratori tra “buoni” e “cattivi”, “produttivi” e “poco produttivi”. Ed, in particolare, l’accordo economico sul FUA 2009 firmato il 30/4/2010 prevedeva addirittura l’eliminazione dal nuovo sistema premiante della tutela costituita dalle presenze equiparate (legge 104, cure oncologiche e salvavita, maternità obbligatoria, assenze per infortuni sul lavoro).
La CISL, la UIL e la FLP lo hanno firmato , ben sapendo che il nostro era l’unico Ministero ad attuare un accordo vergognoso di tal fatta!
Noi siamo stati l’unico sindacato a perseverare nella difesa della dignità di questi lavoratori ottenendo che l’Amministrazione e le OO.SS. firmatarie tornassero sui propri passi restituendo, in seguito, non solo i soldi sottratti, ma soprattutto il diritto a fruire di tutele sancite da leggi italiane ed europee, quelle stesse che noi siamo chiamati a fare rispettare per tutti gli altri lavoratori !!
Siamo, quindi, oggi piacevolmente sorpresi ma anche un tantino preoccupati dalla levata di scudi, con diverse motivazioni, contro l’applicazione del sistema di valutazione da parte di tutte le OO. SS., ed in particolare, di quelle che in passato, in perfetta contiguità con il Brunetta e il Pianese pensiero hanno firmato accordi che precedevano tale sistema.
Addirittura, una di esse (guarda caso all’alba delle elezioni RSU) propone ai lavoratori un referendum sull’abrogazione della “brunetta”.
Se da un lato l’inversione di tendenza non può che sorprenderci piacevolmente, un dubbio, visti i precedenti accordi firmati dalla stessa in perfetta condivisione del sistema di produttività, subitaneamente ci assale.
Ma non sarà che ‘sti signori abbiano confuso il D.L. 150 (Legge BRUNETTA) con, invece, quella definizione tutta italiana che individua e definisce una fanciulla di aspetto tipicamente mediterraneo e dai corvini capelli (la “brunetta” appunto) ?!?
Oltre il dubbio, la preoccupazione. Come recitava una famosa commedia hollywoodiana:
gli uomini preferiscono le bionde..ma alla fine sposano le more!
ROMA, 4 MARZO 2012
USB/P.I. COORDINAMENTO NAZIONALE LAVORO E P.S.