EPolis Roma
Emergenza casa
Tendopoli in centro per la città della dignità
Roma - Tende da campeggio in piazza San Marco: riparte, alla vigilia della fine del blocco degli sfratti di domani, la "città della dignità" promossa dai movimenti di lotta per la casa. Inizia così una settimana di manifestazioni e proteste in vista di domani. "Che fine hanno fatto i 30mila alloggi sbandierati in campagna elettorale?", si chiedono i movimenti. Ciò che preoccupa è soprattutto l'housing sociale, spiega Angelo Fascetti di Asia Rdb: "Pensiamo che sia un grimaldello per arrivare al Prg e attaccare l'agro romano". Il tutto inserito, appunto, nel contesto della fine del blocco degli sfratti per le categorie protette. E mentre il governo "tace". Anzi, "prepara un piano casa che riduce i fondi per il sostegno all'affitto, dispone la vendita di alloggi pubblici e trasferisce i diritti edificatori ai privati".(M.R.)
Sfratti, la decisione del governo
proroga del blocco in tutt'Italia
L'annuncio lo fa Alemanno in serata, durante il consiglio comunale dove l'opposizione aveva presentato degli emendamenti per l'emergenza casa e la fine del blocco degli sfratti. «Ho appena parlato con il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli che mi ha comunicato che il governo porterà il provvedimento di proroga per il blocco degli sfratti in Consiglio dei ministri già venerdì prossimo». «Rispetto alla richiesta del sindaco per il ritiro della mozione datata 22 settembre rileva che quello che dicono i movimenti e cioè che né il governo né il Comune abbiano un piano serio»: a spiegare è Andrea Alzetta. «Non hanno alternative. Per i movimenti è una prima vittoria ma il problema di un piano programmatico e non emergenziale resta». I banchi di prova? «Le dismissioni di Enasarco e la gestione del patrimonio demaniale passata al Comune». E comunque, il problema degli sfratti resta: E’ un provvedimento tardivo, perché dal 15 ogni ufficiale guidiziario avrà almeno 5 o 6 appuntamenti. E poi, il blocco riguarda solo una fascia protetta, mentre non copre gli sfratti per morosità. Per questi, troveranno i movimenti sulla loro strada».
DNews
Piano case Alemanno: Matteoli porterà al Cdm di venerdì la misura
Sfratti, proroga al blocco
Oltre cento persone hanno issato una tendopoli al Campidoglio contro la politica cittadina.
Beatrice Nencha
Roma
«Il Comune, con la sua inerzia sull’emergenza abitativa, istiga all’occupazione delle case». La rete romana per il diritto all’abitare scalpita: sono un centinaio i manifestanti, la più piccola è una bimba di tre mesi nata da un’inquilina dello stabile occupato di via Volonté, che ieri hanno issato una tendopoli a piazza San Marco, sotto al Campidoglio. «Un presidio simbolico nel luogo dove, lo scorso aprile, nove attivisti finirono in carcere per “campeggio abusivo e resistenza” – ricorda Angelo Fascetti di Asia-Rdb –perché colpevoli di aver aperto una vertenza con la grande proprietà, presidiando 200 appartamenti dei fratelli Santarelli alla Bufalotta».
In ballo, stavolta, c’è però di più della contestata speculazione edilizia. Ma in serata Alemanno ha ritirato l’odg sulla questione facendo sapere che Matteoli porterà al consiglio dei ministri di venerdì la proroga al blocco degli sfratti.
Nel piano-casa dell’assessore capitolino Alfredo Antoniozzi, anticipato ieri da Dnews, uno dei punti prevede l’acquisizione di aree verdi per l’edilizia popolare nell’Agro romano, individuate attraverso un bando pubblico e tramite cessioni compensative per i costruttori in alternativa all’esproprio.
Con la previsione di ricavare, in 4 anni, 20mila alloggi per housing sociale. «Siamo assolutamente contrari al bando che sarà votato in Consiglio mercoledì (domani, ndr) – dichiara Mirella Belvisi, consigliere nazionale di Italia Nostra –mentre sposiamo la proposta di Cremonesi, presidente dell’Acer, di edificare nelle ex aree industriali dismesse, a partire dalla Tiburtina». E l’associazione ambientalista denuncia: «Alemanno ha promesso un incontro sull’urbanistica a novembre, ma tutto sta avvenendo senza consultare i cittadini». La Coldiretti propone «che i palazzi dell’edilizia popolare vengano costruiti al posto dei megacentri commerciali». Scettico su modi e tempi di attuazione del Piano casa capitolino è l’assessore regionale Mario di Carlo: «Temo che in questo modo li attenda una valanga di ricorsi. Non a caso noi abbiamo impiegato dieci anni per varare il Piano regolatore. Basterebbe fare congiuntamente una modifica al Prg, che non prevede varianti urbanistiche né nuove cubature, ma solo una variante delle norme di attuazione: per esempio togliendo il divieto di costruire residenziale nei 56 nodi di scambio già serviti da mezzi pubblici». Oggi si riaccenderà il dibattito alla Inpdap di via Santa Croce in Gerusalemme..
Agenzia fotografica Eidon
In allegato:
Liberazione
Una tenda in piazza per la casa, blocco sfratti e requisizioni