Per noi di USB, gli strumenti di politica attiva del lavoro che coniuga il sostegno al reddito e la tenuta occupazionale, per contrastare le scelte politico-industriali sbagliate, sono:
Diritti, tutele, normative e salario
Per questo motivo è assolutamente necessario per la costruzione di una piattaforma contrattuale del settore, iniziare a far “pesare” sul tavolo della contrattazione, l’adeguamento dei salari dopo più di 20 anni di mancati adeguamenti.
È giunta l’ora di dire basta al solito “contentino” e relativa “una tantum” per coprire la vacanza contrattuale, con cui le O.O.S.S firmatarie hanno ritenuto eque le rivendicazioni degli ultimi anni, con il risultato che, da dati OCSE, hanno fatto calare gli stipendi del 7,5% su base annua!
Per un rinnovo contrattuale che non sia solo di elemosine, ma di salari adeguati in base a un costo della vita reale, chiediamo:
- Aumenti salariali di adeguamento di 300€ netti subito in busta paga sui tabellari, con incidenza su tutti gli istituti contrattuali e di legge;
- UNA TANTUM di pieno recupero inflattivo pregresso;
- Parificazione dei trattamenti economici e inquadramento professionale, in virtù delle “mansioni promiscue” e dell’intercambiabilità tra i lavoratori, in base ad una verifica dello stato del servizio come riconoscimento della professionalità acquisita.
- Livelli di inquadramento - proponiamo di riconoscere ai neoassunti diplomati il 4 livello e, dopo 48 mesi, il 5 in automatico; ai neoassunti laureati, il 5 livello e, dopo 48 mesi, il 6 in automatico.
- Salario minimo orario ad almeno 10€ l’ora per assicurare minima dignità nel lavoro ed evitare gare al ribasso, utilizzando il dumping salariale come avviene con i contratti pirata nei call center;
- Superamento dell’indice IPCA, nel calcolo della rivalutazione dei salari legandoli alla reale inflazione;
- Riduzione orario di lavoro, a parità di salario a 32 ore full time settimanali, a fronte del dilagante uso e dell’implementazione della IA, con riparametrazione dei part-time oltre che normare l’introduzione di tale strumento facendo distinzione tra sistemi di controllo individuale e sistemi proattivi di sostituzione dell’operato umano;
- Stabilizzazioni e consolidamenti - I rapporti di lavoro con contratti a tempo determinato, in somministrazione e/o in appalto non devono complessivamente superare il 15% annuo dell’organico a tempo indeterminato in forza nell’unità produttiva.
- Introduzione di una disciplina nei casi di cambio d’appalto che dia garanzia di continuità del rapporto di lavoro con l’appaltatore subentrante al fine di garantire la tenuta dei perimetri occupazionali e salariali.
- Smart working - deve essere realmente una forma di lavoro a tutela delle esigenze dei lavoratori con la possibilità di scegliere volontariamente se lavorare in smart working, con un massimo di due giornate in sede per garantire la coesione, la socializzazione e la partecipazione alle attività sindacali; l’azienda deve fornire tutti gli strumenti necessari, compresa la sedia ergonomica, dotazioni informatiche e connettività Internet, oltre ovviamente a garantire il buono pasto e altri benefici accessori di cui gode in sede.
La “tavola” non viene apparecchiata e spetta a noi tutti insieme, assumerci la responsabilità e organizzarci per fermare un declino che pare inesorabile, tramite la partecipazione.
È tempo di mettere fine all’isolamento e all’individualismo, bisogna unire le forze.
Aderisci all’USB.