Il 15 gennaio è previsto presso il MIT l'incontro, convocato dal Vice Ministro Rixi, per la ratifica dell'intesa sulla parte economica del CCNL autoferrotranvieri, ancora sub iudice per le risorse da reperire da parte del governo.
Questo rinnovo garantisce aumenti medi annui del 6%: ben al di sotto dell'inflazione che solo nel triennio precedente è stata del 17%, come ammesso dagli stessi segretari dei sindacati confederali. Un altro passo verso l'impoverimento di un lavoro dal quale oramai si fugge e di un servizio pubblico essenziale sul quale il governo sta operando tagli enormi che, peraltro, neanche garantiscono gli scarsissimi aumenti.
USB, che rimane esclusa dalle trattative nonostante l'evidente rappresentatività anche in base alle adesioni agli scioperi indetti, ha già richiesto di poter partecipare a tale incontro non ricevendo alcuna risposta. Per questo motivo, i componenti della delegazione trattante si presenteranno ugualmente sotto il palazzo di Porta Pia per protestare contro questa situazione.
Tra le altre questioni, nonostante sia passato più di un mese dalla pre-intesa sul CCNL, non si ha alcuna notizia se e in quali tempi si terrà la consultazione sul contratto. Sarebbe inaccettabile se si impedisse agli autoferrotranvieri di esprimere la propria opinione su questo contratto nazionale o, peggio ancora, se si procedesse come avvenuto recentemente nei porti con consultazioni farsa dove, nell'unico porto dive si è tenuta ovvero Genova, su è nascosta l'evidente insoddisfazione da parte di lavoratori e lavoratrici.
USB Trasporti