Una misera intesa economica firmata in bianco, senza sapere quale sarà la contropartita della parte normativa, tutto ancora da discutere: carichi di lavoro, organizzazione del lavoro, punte massime dei turni, turni a nastro, inidoneità alla mansione, malattia e tanto altro che andava verificato sulla diretta proporzionalità del misero investimento che si fa su questo servizio pubblico essenziale.
Un investimento che, volutamente, pesa in modo diretto sui cittadini.
Mentre si sceglie di investire miliardi sulle logiche guerrafondaie, per il rinnovo contrattuale del settore, si aggrediscono nuovamente le accise dei carburanti lavandosene ampiamente le mani altro che “fondo nazionale per i trasporti “.
Una intesa economica vergognosa che la categoria ha già ampiamente bocciato denunciando il misero aumento del 5,6% a fronte di un’inflazione del 17% che determina una perdita del potere di acquisto dei salari degli autoferrotranvieri del 10%; in migliaia hanno votato al referendum sulla piattaforma autogestita, dopo che questo era stato chiesto a gran voce da delegati, RSU e RSA di tutto il paese. Un semplice esercizio di democrazia dal quale, però, le organizzazioni trattanti si sono tenute ben lontane.
LO FACCIANO ORA, LO FACCIANO LORO UN REFERENDUM DALL'ESITO ESIGIBILE COSÌ COME E’ PREVISTO DAGLI ACCORDI INTERCONFEDERALI.
Per questo governo, per Cgil, Cisl e Uil e per le associazioni datoriali i salari devono continuare a scendere, insieme ad essi i diritti così come le soglie della sicurezza lasciando ampio spazio alla precarietà, alla ricattabilità alle disuguaglianze sociali e territoriali.
USB Lavoro Privato dice no a queste scelte e chiama alla mobilitazione.
Il 5 aprile alle ore 14 piazza Ss. Apostoli - Roma
Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato, settore TPL