Difendiamo il reddito perché in questo paese il lavoro è in gran parte povero, sottopagato, precario e troppe volte irregolare.
Il 4 febbraio abbiamo lanciato la campagna Uniti per il Reddito con presidi in 25 città per difendere il Reddito di Cittadinanza e rilanciare le priorità dei settori popolari e precari: un reddito di base universale.
Accanto alla necessità di un sostegno al reddito, serve un forte aumento dei salari in tutti i settori del lavoro, per garantire condizioni dignitose contro il carovita, l’aumento dei prezzi che avanza in tutti i settori: dalle bollette all’affitto, dalla spesa alla sanità.
Attraverso il programma GOL, piano attuativo del PNRR, il governo annuncia l’intenzione di avviare al lavoro 3 milioni di disoccupati nel giro di tre anni, per la maggior parte beneficiari di RdC o NASPI/DIS-COLL, con un sistema integrato fra Centri per l’Impiego e agenzie private di collocamento e formazione, obiettivo per cui sono stati stanziati 4,4 miliardi di euro.
Oggi sentiamo la necessità di contestare con forza questo programma che troviamo non solo insufficiente ma soprattutto l’ennesimo passo che viene fatto in direzione delle agenzie private e della precarietà.
La cosiddetta “cooperazione tra sistema pubblico e privato” nei percorsi di formazione e avviamento non è altro che il coinvolgimento e finanziamento di agenzie private, che spesso sono tra i peggiori responsabili di offerte di lavoro indecenti, con salario e diritti ai minimi termini, mentre le amministrazioni pubbliche, per primi i centri per l’impiego, sono in carenza di organico. L’ultima volta che un governo ha potenziato i CpI è stato con l’assunzione dei “navigators” con contratti a 36 mesi, che ora stanno per scadere. E’ necessario stabilizzare tutti i precari e procedere ad assunzioni in massa a tempo indeterminato.
Accanto alla necessità di un sostegno al reddito, serve un forte aumento dei salari in tutti i settori del lavoro, per garantire condizioni dignitose contro il carovita, l’aumento dei prezzi che avanza in tutti i settori: dalle bollette all’affitto, dalla spesa alla sanità.
Con il programma GOL, piano attuativo del PNRR, il governo annuncia l’intenzione di avviare al lavoro 3 milioni di disoccupati nel giro di tre anni, per la maggior parte beneficiari di RdC o NASPI/DIS-COLL, avvalendosi di un sistema integrato fra Centri per l’Impiego e agenzie private di collocamento e formazione, stanziando 4,4 miliardi di euro.
Noi di USB contestiamo con forza questo programma poiché lo troviamo non solo insufficiente ma soprattutto perché è l’ennesimo passo che viene fatto in direzione delle agenzie private e della precarietà.
I fondi pubblici devono essere usati per distribuire Reddito alla popolazione, offrire lavoro pubblico, stabile e ben pagato nei troppi enti sotto organico, e non per finanziare enti di formazione e collocamento privati.
Per questo chiederemo ai responsabili dell’Ufficio del Centro per l’Impiego di Benevento che si attivi:
1 - un tavolo per monitorare il procedimento del programma GOL;
2 - Ribadire che le modalità di collocamento al lavoro deve passare per i Centri per l’Impiego pubblici, e questi enti vanno potenziati con risorse e organico;
3- Pretendere politiche che affrontino strutturalmente il problema del lavoro nel paese tramite misure di sostegno al reddito e lo stop ai salari da fame.
Per questo la nostra battaglia è contro le misure che vuole attivare il Governo Meloni poiché la soluzione non è togliere il reddito di cittadinanza ma piuttosto ampliarlo e affiancarlo a un salario minimo e un reddito di base universale.