UIL calabrese, precari di Catanzaro, e altre storie..
CI SONO O CI FANNO?
Non sempre bombardare di note e comunicati i colleghi è il miglior modo di far sindacato, se quanto enunciato nei tanti proclami si dimostra inconsistente e senza fondamento.
Nei giorni scorsi la UIL calabrese si è sbracciata per correre in soccorso sia delle “riforme” Brunetta, che il suo sindacato ha irresponsabilmente sottoscritto il 4 febbraio scorso, sia della baronia di Catanzaro, messa in difficoltà dalle sacrosante richieste di stabilizzazione dei precari.
L’Università Magna Grecia di Catanzaro, è cresciuta col marchio della precarietà e della promessa (oggi smentita dalle scelte dei baroni) di un futuro per i giovani, che hanno contribuito considerevolmente alla sua crescita. Ebbene, qui la critica della UIL non va all’Amministrazione, incapace di assumersi le proprie responsabilità, ma ad USB e FLC che, secondo lui, non si “accontentano”, “difendendo posizioni indifendibili e proponendo soluzioni basate sul nulla”.
Se la UIL ritiene “posizioni indifendibili” le sacrosante richieste dei precari a un futuro dignitoso, se le rivendicazioni sostenute da USB “sono soluzioni basate sul nulla” allora c'è da chiedersi quale sia la “posizione difendibile” e la sua “proposta concreta”.
A quanto dice la stessa Uil calabrese la “posizione difendibile”non è quella di garantire un futuro a tutti i precari, la “proposta concreta” è quella dei baroni che nemmeno i sindacati d'ateneo si sono sentiti di approvare...di fronte alla determinazione dei precari e dei sindacati che li sostengono e alla solidarietà che sta arrivando dagli altri atenei della Regione !
La Uil calabrese non si è fermata qui, dando per valida l'ipotesi di provvedere con la costituita Fondazione di cui poco o nulla si sa e ancor meno sulla possibilità di dare certezze e futuro ai precari e persino ai lavoratori stabili.
Rammentiamo che le Fondazioni universitarie non sono la soluzione dei problemi degli atenei e per il personale t-a. Di sicuro finora abbiamo dovuto constatare che sono un eldorado per i baroni che così possono usufruire di maggiori fondi.
Infine l'Intesa del 4 febbraio che la Uil spaccia come una difesa del salario accessorio 2010 dimenticando che invece è il supporto che mancava al governo per legittimare il blocco dei contratti e del salario e le riforme Brunetta.
Lasciamo alla federazione locale un comunicato più dettagliato sulla vicenda dei precari di Catanzaro per segnalare che ci sono in atto vari tentativi della direzione nazionale della Uil di accreditarsi come un sindacato ostile alle riforme Brunetta, ai tagli governativi e alle prepotenze baronali salvo essere smentita dalle scelte della sua confederazione e dai comportamenti di troppe sue strutture locali.