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Telecomunicazioni

WindTre Democrazia sindacale e regole sulla rappresentanza

Nazionale,

Da tempo, nel nostro Paese, è in atto una vera e propria aggressione del diritto dei lavoratori a poter scegliere liberamente la propria organizzazione sindacale, tramite una serie di impedimenti che mettono a rischio la democrazia nei luoghi di lavoro.

Un esempio è l'elezione del coordinamento nazionale delle RSU di questi giorni in WindTre e, precedentemente, anche in Tim, dove, grazie ad accordi pattizi e iniqui tra sigle confederali CGILCISLUIL e le associazioni datoriali, si consumano veri e propri scippi di democrazia.

Accordi che, pur sembrando democratici, nei fatti non solo non lo sono, ma risultano diametralmente opposti a quanto previsto dalla nostra Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori, in merito alla libertà di scelta da chi farsi rappresentare, col solo intento di accentrare, nelle mani delle Segreterie nazionali CGILCISLUIL, tutto il potere contrattuale e le ore di agibilità sindacali, oltre l’azzeramento di qualsiasi forma di dissenso e conflittualità che possa disturbare le manovre di smantellamento dei diritti dei lavoratori.

Questo sistema, nonostante una RSU venga eletta con alte percentuali in specifiche unità produttive, in quanto apprezzata e stimata, non ottenga, come riconoscimento, un posto nel coordinamento nazionale, impedendo di fatto l’estromissione dai tavoli negoziali e rendendo impossibili iniziative di dissenso e/o contrasto.

Questo genera:

  1. Rappresentanza inadeguata: con l’esclusione della RSU votata, perché rappresentativa dei loro interessi; prospera il malcontento tra i lavoratori che non si identificano più nelle logiche del sindacato a braccetto col padrone, limitando fortemente la democrazia elettiva.
  2. Disparità, equità e inclusività: il sistema elettorale in essere mina la fiducia dei lavoratori, creando disparità nella rappresentanza, oltre l’azzeramento di qualsiasi forma di dissenso e conflittualità che possa disturbare, non garantendo la presenza di tutte le sigle sindacali che abbiano eletto almeno una RSU per dare il proprio contributo con idee e proposte.

Per questo, come annunciato dalla nostra “Costituzione” e dallo “Statuto dei Lavoratori”, come USB è sempre più urgente garantire una democrazia effettiva nei luoghi di lavoro, tramite una legge sulla rappresentanza, come condizione fondamentale per salvaguardare una vera democrazia nel nostro Paese.

Di questo ne abbiamo discusso in occasione dell’iniziativa dell’8 luglio ’24, presso il CNEL, intitolata “Democrazia sindacale e regole sulla rappresentanza”, per garantire una rappresentanza più equa e inclusiva a livello nazionale, evitando il solito monopolio delle sigle confederali quali CGILCISLUIL, affinché ogni lavoratrice ed ogni lavoratore abbia la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare.

Serve un cambiamento radicale che metta definitivamente fine al monopolio sulla rappresentanza sindacale da parte delle burocrazie di CGILCISLUIL, ormai indistinguibili dalle controparti aziendali; c’è in gioco la libertà di ognuno di noi.

Questo cambiamento può avvenire solo col protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori con le RSU da loro liberamente elette, perché c’è bisogno di sindacato, di sindacato vero.