Il Primo Maggio quest’anno assume un valore ancora più forte. Scendere in piazza per rivendicare l’aumento dei salari e il no alla guerra è anche una difesa della nostra storia e del punto di vista indipendente del movimento dei lavoratori di tutto il mondo. È il rifiuto netto del messaggio distorto che il governo diffonde per dividere la società: percettori di reddito contro lavoratori, italiani contro stranieri.
Il governo sta rispettando tutti i diktat dell’Unione Europea sul piano delle politiche sociali e del lavoro, così come si è completamente uniformato alle richieste USA sul sostegno alla guerra in Ucraina. La linea dell’esecutivo Meloni è molto chiara: abolizione del reddito di cittadinanza, più libertà alle imprese nell’utilizzo dei contratti a termine, un nuovo taglio al cuneo fiscale, abolizione del sostegno all’affitto. L’aumento della precarietà viene spacciato come “politica per il lavoro”, così come il vergognoso Decreto Cutro è stato contrabbandato come una misura di sostegno al lavoro delle donne. Attraverso l’uso spudorato della menzogna, finalizzata a nascondere le condizioni di sfruttamento e di bassi salari, il governo Meloni prova a raccontarci una realtà che non esiste!
Milioni di lavoratori e lavoratrici da trent’anni a questa parte hanno assistito alla riduzione del proprio potere di acquisto di circa il 12% subendo il peggioramento costante delle condizioni di lavoro tra precarietà, flessibilità, aumento della produttività e dei ritmi di lavoro, part time obbligatorio, Jobs Act, licenziamenti indiscriminati, condizioni di sicurezza del lavoro sempre peggiori.
Il 1° Maggio è una tappa decisiva verso lo SCIOPERO GENERALE DEL 26 MAGGIO. Lo sciopero è una mobilitazione che l’Unione Sindacale di Base ha inteso lanciare per resistere e rispondere ai duri attacchi contro tutto il mondo del lavoro con parole d’ordine chiare:
ABBASSARE LE ARMI, ALZARE I SALARI
SUBITO 300 EURO DI AUMENTO IN BUSTA PAGA PER TUTTI!
USB Firenze