USB Trieste questa mattina è stata contattata dalla responsabile della Digos, dott.sa Fabretti, che ha autorizzato l’utilizzo dell’amplificazione dello “spezzone sociale”, lo spezzone che raccoglie tutte le realtà antagoniste e conflittuali triestine. Un fatto importante, non tanto per la diatriba sugli impianti di amplificazione del corteo, quanto perché la decisione garantisce la pluralità di questa giornata, che non appartiene a Cgil Cisl e Uil ma è di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori.
Saremo quindi in piazza con le nostre parole d’ordine, i nostri slogan e la nostra musica, perché USB non potrà mai stare insieme a organizzazioni sindacali che hanno svuotato completamente il significato stesso del 1° Maggio e negli ultimi 30 anni hanno svenduto salario e diritti: hanno sottoscritto il 97% dei contratti nazionali e dal 2008 i lavoratori italiani hanno perso il 12% in termini di salario reale.
USB farà parte dello “spezzone sociale” che ha caratterizzato anche la giornata del 25 Aprile. Il sindacato deve stare nei luoghi del conflitto sociale, perché siamo in un quadro storico e sociale dove bisogna “assumere la maleducazione” e riappropriarsi del linguaggio dello scontro sociale. Bisogna fare come in Francia, Germania ed Inghilterra, pretendere risposte dalle aziende e dal Governo.
Il Primo Maggio è la giornata delle lavoratrici e dei lavoratori, delle persone precarie, di chi non ha una casa o fatica a conservarla. Una giornata per rivendicare più salario, più servizi e meno precarietà. Per reclamare il diritto al reddito e alla casa. Per rompere l’odioso ricatto del rapporto di lavoro per avere diritto al permesso di soggiorno. E per dire no alla partecipazione del nostro paese alla guerra.
Deve essere soprattutto una giornata di protesta, davanti alla decisione del Governo Meloni di convocare un Consiglio dei Ministri proprio il Primo Maggio; per annunciare la cancellazione del Reddito di Cittadinanza, garantendo anche più libertà alle imprese nell’utilizzo dei contratti a termine e un nuovo ridicolo taglio al cuneo fiscale costituisce una vera e propria provocazione verso tutto il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici.
Per USB non c’è più tempo da perdere. Altro che taglio del cuneo fiscale, favorirebbe solo le imprese a discapito della fiscalità generale e quindi dei servizi: dobbiamo invece dire con chiarezza che i salari si alzano, alzando i salari. Servono oggi subito 300 euro di aumento netto al mese nelle tasche dei lavoratori per recuperare tutto quello che ci hanno tolto in questi anni. Serve garantire un salario minimo per legge, la riduzione di orario di lavoro a parità di salario. Intervenire per abbassare l’età pensionabile.
Sono queste le motivazioni per cui USB ha proclamato per il 26 MAGGIO lo sciopero generale nazionale di tutte le categorie del lavoro.
Invitiamo tutti a partecipare allo “spezzone sociale” che colorerà le vie del centro fino a piazza della Libertà. Appuntamento alle ore 9 in Campo San Giacomo davanti alla sede USB.
USB Federazione Trieste
Trieste 30 aprile 2023