Nella giornata di venerdì 28 febbraio, USB porti ha avuto l’occasione di partecipare con una delegazione internazionale ad un’importante giornata di lotta per il popolo e i lavoratori greci e ad un fondamentale momento di coordinamento tra sindacati portuali di diversi paesi europei ed extraeuropei.
La giornata è cominciata con la partecipazione alla imponente mobilitazione in piazza Syntagma per la commemorazione della strage di Tempe a causa di un incidente ferroviario che ha causato la morte di 57 persone di cui la maggior parte giovani studenti. Una commemorazione che è divenuta momento di lotta con uno dei più grandi scioperi generali della storia greca e più di tre milioni di persone in piazza in tutta la Grecia. Uno sciopero generale che ha avuto come rivendicazione principale soldi alla sicurezza e non alla guerra.
A seguito di questa grande manifestazione USB porti assieme al sindacato dei lavoratori portuali del Pireo Enedep che aderisce al PAME e alla FSM, sono fatti promotori della prima riunione di un coordinamento internazionale di sindacati portuali di vari paesi europei, nordafricani e mediorientali. Un coordinamento che nasce dall’esigenza di confrontarsi tra sindacati che negli ultimi anni hanno messo in campo momenti di lotta contro il traffico di armi e contro le guerre. Come i blocchi dei porti effettuati in Italia, Grecia, Turchia e Marocco contro l’esportazione di armi verso Israele e in solidarietà col popolo palestinese.
Da questa prima riunione si è deciso di far nascere il Coordinamento Internazionale dei Portuali con l’intento di allargarlo ad altri sindacati portuali sulla base di questa piattaforma condivisa:
-Rifiuto e condanna del coinvolgimento dei nostri paesi nelle guerre imperialiste bloccando il trasporto di armi nei porti e in solidarietà ai popoli oppressi.
-Per aumenti dei salari che coprano gli aumenti dei prezzi e l’inflazione causati dalle guerre.
-Per la riduzione dell’orario di lavoro, la sicurezza sui porti e la salute dei lavoratori.
-Contro l’inserimento nei porti di tecnologie per aumentare ritmi e sfruttamento dei lavoratori. Contro l’utilizzo da parte dei padroni di automazione e Intelligenza Artificiale per togliere posti di lavoro e aumentare la disoccupazione.
-Per l’inserimento del lavoro portuale tra le categorie usuranti in modo che ci sia un vero turnover.
-Contro la privatizzazione. Per la gestione e la proprietà pubblica dei Porti.
In questo momento in cui i nostri governi ci impongono la guerra e la corsa agli armamenti riversando sui lavoratori del mondo povertà e morte, questo incontro tra lavoratori portuali è un altro importante passo per la classe operaia per creare una vera solidarietà internazionale. Per questo ci siamo presi tutti l’impegnati per coordinarsi per costruire una giornata di mobilitazione internazionale.
USB Porti