Dopo quanto affermato dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro riguardo la perdita e il potere d'acquisto ormai, anche i pensatori più liberali devono ammettere che nel nostro Paese c'è stato un drammatico crollo dei salari dei lavoratori e delle lavoratrici.
C'è molta più timidezza invece nell'individuare quelle che sono le cause di questo tracollo; di un sistema sindacale in forte crisi di rappresentanza e di contrattazione.
Noi ci permettiamo di aggiungere due questioni che si legano con la perdita del salario:
- La questione della scomparsa della democrazia e dei luoghi di lavoro, ormai si rinnovano i contratti nazionali in tantissime realtà senza neanche degnarsi più di fare un referendum o non si rinnovano più le rappresentanze sindacali unitarie e ci si limita a eliminarle dall'alto.
- La questione del diritto di sciopero che è stato ridotto per rispettare i diritti costituzionali, ma che invece viene utilizzato dalle aziende per limitare il dissenso, come nel caso delle ferrovie dello Stato dove scioperi e scioperi partecipati fino al 90% a sostegno della piattaforma vengono ignorati perché tanto quella giornata ci si limita solo a scaricare i disagi sull'utenza.
Questo è un paese dove l'intelligenza artificiale dice che ci sarebbe bisogno di un salario minimo di sopravvivenza di 2.000 euro e noi abbiamo milioni e milioni di persone che stanno ben al di sotto di questa soglia e siamo il paese dove la sanità, l'istruzione non funziona più, dove il salario del pubblico impiego è stato ridotto per i vincoli di bilancio di Maastricht e invece scopriamo che 800 miliardi per gli armi si trovano in meno di una settimana.
Questo è il motivo per il quale l'unione sindacale di base sarà in piazza il 5 aprile alle ore 14 a Piazzi Sant'Apostoli per rivendicare che noi queste cose le abbiamo sempre dette, le abbiamo sempre denunciate, le abbiamo sempre praticate, abbiamo sempre chiesto salari maggiori, un salario minimo di garantire la democrazia, di garantire i servizi pubblici.
Saremo lì quindi in piena coerenza e con piena dignità a rilanciare una campagna nazionale per il salario e contro il riarmo.
Unione Sindacale di Base