A più di un anno dall’inizio della pandemia torniamo in piazza per rimettere al centro il punto di vista di chi lotta per i propri diritti contro le pretese di padronato e governo di farci pagare crisi e toglierci diritti e democrazia.
Porteremo in piazza le ragioni e la forza di chi non vuole subire precarietà, appalti, sfruttamento, repressione, mancanza di tutele su salute e sicurezza, di chi vuole lottare per aumenti salariali, occupazione, diritti, democrazia e sanità pubblica per tutte e tutti.
Un Primo Maggio ancora sotto l’emergenza Covid19 e con un governo Draghi costruito per servire la finanza, ristrutturare il lavoro, obbedire alla BCE e all'Unione Europea. Un governo ancora “incapace” di garantire salute e reddito ma che sarà “capace” di scaricare il peso del debito pubblico e della crisi sulle spalle delle masse popolari e delle lavoratrici e lavoratori. La stessa crisi pandemica è tutt’altro che risolta e la campagna dei vaccini è subordinata agli interessi delle aziende farmaceutiche e delle imprese, mentre le strutture sanitarie sono da mesi in emergenza e prive di un necessario potenziamento.
L’attuale governo si prepara a gestire la crisi economica facendola pagare pesantemente a milioni di lavoratrici e lavoratori e si prepara a usarla per avviare una profonda ristrutturazione del nostro apparato sociale e economico, avendo a cuore gli interessi delle grandi imprese europee e del sistema bancario e finanziario continentale.
Un governo che lascia indietro i settori più colpiti, aumentando disuguaglianze sociali e territoriali, penalizzando ancora di più il lavoro e la condizione femminile, colpevolizzando chi il lavoro non lo trova o ha smesso di cercarlo.
In questa ristrutturazione imposta dall’alto diviene fondamentale, per le lavoratrici e i lavoratori, raccogliere le forze e denunciare i meccanismi dello sfruttamento. Al centro di questa denuncia, USB in questo Primo Maggio vuole mettere il SISTEMA DEGLI APPALTI, un raffinato meccanismo di espropriazione di diritti e salario, di precarizzazione delle vite di milioni di lavoratori che sono impiegati nella frammentazione produttiva di forniture e subforniture che attraversano l’industria, la logistica, la GDO, ma anche il lavoro pubblico della sanità, dei servizi sociali, della scuola, dei trasporti, dell’energia e dell’igiene ambientale. Un vero e proprio virus, questo degli appalti, che miete quotidianamente le sue vittime sul piano sociale ed economico, contro il quale è necessaria una campagna di vaccinazione parta dalle lotte e dalle rivendicazioni di chi subisce il ricatto delle clausole sociali, delle riorganizzazioni aziendali, dei cambi appalto, delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni.
Dalle false cooperative alle multinazionali dei servizi, passando per i processi di privatizzazione di quel che rimane delle aziende pubbliche e partecipate, USB chiama le lavoratrici e i lavoratori in piazza a riannodare i fili delle lotte e a costruire un piano di battaglia sindacale, politico e giuridico ma soprattutto culturale contro la piaga degli appalti e della precarietà.
È necessario costruire la solidarietà nelle lotte, ripensare alla nostra storia del movimento dei lavoratori per immaginare nuove traiettorie, costruire un nuovo mutualismo tra gli sfruttati che ricomponga la frammentazione imposta dall’alto tra chi è lavoratore diretto, in appalto, somministrato, partita iva, precario, e tra i dipendenti pubblici, gli operai della grande e piccola fabbrica, i lavoratori del commercio, della logistica, del turismo e della ristorazione, della scuola, dei servizi sociali e della sanità, dell’agricoltura, delle piattaforme di delivery, dello spettacolo e della gig economy.
RIPARTIAMO DA NOI, RIPARTIAMO DALLE LOTTE
RIPRENDIAMOCI GLI SPAZI, RIPRENDIAMOCI IL PRIMO MAGGIO.
Bologna, Piazza dell’Unità ore 10,00
Unione Sindacale di Base
20-4-2021