Ultima comunicazione aziendale: disservizi importanti alla Centrale determinano il blocco di circa l’80% dello stabilimento siderurgico. Dunque, ai reparti dei quali già abbiamo comunicato la fermata solo due giorni fa (Acc1, CCO1, CCo5 e AFO 4) si aggiungono Acciaieria 2, Agglomerato e tutti gli Altoforni. Questo causa ovviamente l’aumento del numero dei lavoratori in cassa integrazione. Secondo le previsioni dell’azienda il tutto dovrebbe rientrare domenica pomeriggio. Va detto che, da indiscrezioni, alla base del guasto alla Centrale ci sarebbe la mancanza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Rispetto alle fermate di Acc 1 e Afo 4, riteniamo che dalla prossima settimana, come conseguenza anche della fermata di altri impianti, l’azienda arriverà a collocare in cassa integrazione fino ad un massimo di 5000 unità al giorno; ciò significa che, in tutta la fabbrica, saranno in attività quotidianamente non più di 2.500 dipendenti.
USB, già in tempi non sospetti, aveva molto chiaro il quadro e quindi quello che sarebbe accaduto dopo. La multinazionale non sta rispettando gli impegni assunti su Taranto, sta portando alla completa distruzione gli impianti, sta facendo fallire altre aziende di Stato come la Sanac, ha ormai ridotto al collasso gli appalti, e in tutto ciò il Governo fa finta di non vedere, girando la faccia dalla parte opposta. Questo senza nessuna soluzione per i lavoratori.
Si sta dunque verificando la peggiore delle ipotesi: la fabbrica si fermerà, non in sicurezza, con i lavoratori senza vie d’uscita. Un clima di incertezza e precarietà su ogni piano che ormai è diventato insostenibile e di fronte al quale l’Unione Sindacale di Base non può restare ferma. La nostra organizzazione sindacale pretende oggi un piano che garantisca i lavoratori e che metta fine ad una stagione, piuttosto lunga, di soprusi, prevaricazioni e assenze colpevoli che si riversano sui lavoratori.
Il Governo ci deve convocare. Il ministro Giorgetti ed il presidente di Acciaierie d’Italia Bernabè diano peso alla loro presenza, altrimenti dovremo essere noi a pretendere di essere ascoltati per ottenere soluzioni per tutti i lavoratori (Acciaierie d’Italia, ex Ilva in As e indotto). Stop a soldi pubblici alla multinazionale avvoltoio. Governo e Invitalia, se non intervengono, sono complici.
Coordinamento provinciale USB Taranto
2-12-2021