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Aeroporto di Montichiari di Brescia, presidio venerdì 4 ottobre: no al traffico di armi nello scalo

Brescia,

Continua presso l’aeroporto civile di Montichiari di Brescia il carico e scarico di materiale bellico, con tutti i conseguenti rischi per i lavoratori e le popolazioni limitrofe. Nei mesi scorsi sono state ben due le interrogazioni parlamentari depositate, che chiedevano lumi su quanto sia accaduto e continua ad accadere: le due interrogazioni hanno seguito diverse iniziative di USB e la manifestazione contro la guerra di sabato 29 giugno 2024, promossa dalle Donne in cammino per la pace, alla quale si è unita USB insieme a diversi lavoratori dello scalo.
USB ha denunciato e segnalato la situazione di rischio elevato per la sicurezza dei lavoratori derivante dall’attività di movimentazione di merci pericolose, armi ed esplosivi, che viene svolta con l’utilizzo di carrelli elevatori e muletti: lo scarico di pallet-contenitori di armi dai camion, collocati nei piazzali dell’aeroporto, e il successivo carico sugli aeromobili in un aeroporto civile. Noi non ci stiamo!
No alle armi all’aeroporto di Montichiari.
I lavoratori non vogliono essere partecipi e complici delle guerre che ci sono in giro per il mondo, diciamo no ai voli che trasportano armi, missili, bombe, armamenti pesanti e leggeri, che sono voli militari travestiti da voli civili.
I lavoratori hanno già subito e continuano a subire le scelte scellerate di questo governo. Mentre nel nostro Paese i salari continuano ad essere tra i più bassi d’Europa, si spendono miliardi di euro in armamenti. La sanità è al collasso, i servizi pubblici subiscono tagli inaccettabili.
Il Governo ci stà trascinando in guerra.
Per queste ragioni abbiamo chiesto ufficialmente un incontro alla Prefettura di Brescia e programmato un’altra giornata di mobilitazione per la giornata del 4 ottobre 2024. L’aeroporto di Montichiari deve restare uno scalo commerciale e non può correre il rischio di diventare un obbiettivo. Non vogliamo la guerra.

FERMIAMO LA GUERRA OVUNQUE ESSA SIA
ABBASSARE LE ARMI - AUMENTARE I SALARI