I corrieri GLS del magazzino di San Giuliano Milanese hanno scioperato contro l'arroganza di un fornitore di servizi che richiede turni e carichi di lavoro massacranti in cambio di un'elemosina e del fatto che, in caso di malattia, si finisce per perdere anche l'elemosina. Ad uno sciopero compatto l'appaltatore ha reagito scompostamente con lettere di contestazione, minacce e sospensioni che non hanno altro profilo se non quello della condotta antisindacale.

L'attacco al diritto di sciopero ha questa arcaica e autoritaria finalità: fiaccare la volontà di lotta dei driver, anche quando questo mira a colpire un sistema malato e fuorilegge.

Il committente, la GLS, riservatamente deplora, ma pubblicamente si defila. In realtà in GLS quest'anno le indagini delle Procure (in particolare quella di Milano) hanno portato un cospicuo numero di società ad avere sequestri di decine di milioni di euro per evasione fiscale, con l’arresto di diversi dirigenti.

La società che gestisce l'appalto di San Giuliano Milanese, la “Piramide”, sorge su diversi e continui fallimenti, dai quali riemerge sotto altre spoglie per fare profitto sulle spalle dei lavoratori.

C’è un sistema in atto dove la legalità e il pagamento delle tasse vengono visti come ostacoli per il raggiungimento del massimo profitto e l’escamotage per recuperare i margini di sfruttamento sta nell’esercitare il massimo della pressione sui lavoratori. Tanto più in questo periodo di picco dell’attività che porta fino al Natale, tradizionalmente la stagione di maggior ritorno economico per il settore della logistica.

Lunedì 28/10 p.v. saremo davanti al Tribunale di Milano a dire ai magistrati che se in GLS I padroni e il loro malato sistema di appalti considerano lo sciopero illegale, noi invece riteniamo che lo sia l'evasione fiscale.

Il diritto di sciopero non si tocca.

I lavoratori hanno le mani pulite, e i manager?

Usb Lavoro Privato Settore Logistica