L’assemblea nazionale degli RLS, organizzata da USB insieme a Rete Iside, che si è svolta a Roma il 21 ottobre, ha visto un’altissima partecipazione di rappresentanti dei lavoratori provenienti dal pubblico impiego; questo a dimostrazione di quanto anche in un settore apparentemente, ad occhi poco attenti, lontano dalle problematiche relative a salute e sicurezza sui posti di lavoro, la questione sia invece sentita e quanto mai attuale.
Ambienti di lavoro non a norma, spesso fatiscenti anche per mancanza di manutenzione costante, presenza di amianto, ma anche un aumento esponenziale dello stress lavoro correlato a causa dell’aumento continuo dei carichi di lavoro, sono solo alcuni dei problemi che quotidianamente gli RLS devono affrontare nel pubblico impiego. Un fenomeno, quello dello stress correlato, da non sottovalutare e sul quale come Organizzazione abbiamo avviato una rilevazione sul campo attraverso la somministrazione di un apposito questionario.
E se nel privato i padroni non investono in sicurezza perché questa rappresenta un costo che sottrae risorse al profitto, nel pubblico dove i padroni non ci sono, non va certo meglio: lo Stato deve risparmiare e non impegna risorse in opere di bonifica, di messa a norma, di ristrutturazione, di adeguamento o implementazione dei dispositivi di sicurezza. Noncurante non solo dei suoi lavoratori e delle sue lavoratrici ma anche dell’utenza che frequenta quotidianamente uffici pubblici, scuole, ospedali, tribunali, università…
Da un lato il profitto, dall’altro il risparmio. Ma sempre sulla pelle di chi lavora.
L’assemblea ha posto l’attenzione su proposte concrete che intervengano innanzitutto sul piano generale attraverso l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro, come strumento di deterrenza per porre un freno alla strage continua, quotidiana di morti sul lavoro e la messa in discussione del sistema degli appalti, che rompa con l’abuso di questa forma di fare impresa, che tanto incide sul numero degli infortuni e delle morti sul lavoro. L’assemblea ha poi posto con forza l’attenzione sul ruolo degli RLS, ruolo che deve essere rafforzato per mettere i rappresentanti di lavoratori e lavoratrici realmente nella condizione di poter esercitare al meglio il loro ruolo nei luoghi di lavoro.
L’elezione diretta degli RLS nel Pubblico Impiego, eletti quindi e non individuati all’interno delle RSU, che come USB Pubblico Impiego chiediamo da anni, va proprio nella direzione di rafforzare questo ruolo che assume importanza anche nei confronti della cittadinanza che si rivolge al servizio pubblico. Troppo spesso l’individuazione all’interno delle RSU dell’RLS viene vissuta, soprattutto nelle RSU di piccole dimensioni, come un’incombenza burocratica non desiderata o come l’affermazione di ulteriore potere del sindacato che in un dato posto di lavoro ha vinto le elezioni o come scelta in qualche modo pilotata dalle Amministrazioni per fare in modo che il manovratore non venga disturbato.
Una candidatura consapevole e un’elezione mirata, diretta alla scelta di chi dovrà vigilare nei luoghi di lavoro su temi importanti come quelli della salute e della sicurezza, sono sicuramente un buon punto di partenza per assolvere un ruolo così importante come quello che la legge assegna agli RLS. E le elezioni delle RSU che si svolgono contemporaneamente ogni tre anni in tutto il Pubblico Impiego vanno proprio nella direzione individuata dal d. lgs.81/2008: un election day in concomitanza con le elezioni RSU, ma con liste separate. Nessun aggravio di spesa per le amministrazioni, ma più certezza per lavoratori e lavoratrici nella scelta del proprio rappresentante.
È questo che porteremo al tavolo dell’Aran quando si aprirà il confronto sul regolamento elettorale per le prossime elezioni RSU, nella consapevolezza che in materia di sicurezza e salute sul lavoro la prima parola spetta a chi lavora!