Le politiche del Governo sulla gestione della pandemia sono ricadute soprattutto su operatori e operatrici della Sanità.Una mole di lavoro enorme, con il catastrofico peggioramento delle condizioni di lavoro aggravato dall'altissimo numero dei contagi proprio tra il personale sanitario.
Doppi turni, DPI non sufficienti, nessun “bonus Covid”, instabilità lavorativa e retribuzioni da fame. Ma insieme ai dipendenti pubblici abbiamo fatto fronte all'ennesima ondata che in due anni il Governo ha lasciato sulle nostre spalle.
È il momento di dire BASTA!
- contro la mancata sicurezza sul lavoro alla luce dell’aumento esponenziale dei contagi da Covid 19 fra gli operatori sanitari, socio sanitari, amministrativi, ausiliari e della sanificazione e pulimento;
- contro l'aumento esponenziale dei carichi di lavoro a causa del mancato rafforzamento strategico del SSN anche in relazione alle azioni del PNNR;
- contro la gestione fallimentare delle azioni di contrasto alla pandemia che ancora una volta sta provocando la congestione delle strutture ospedaliere e l’annullamento delle prestazioni ordinarie;
- per il riconoscimento immediato nelle procedure concorsuali delle riserve del 50% come indicato nel Bilancio di previsione dello Stato attraverso una linea di indirizzo comune a tutte le Regioni che riconosca ai lavoratori in appalto l'importanza del loro lavoro durante e prima della pandemia;
il 28 gennaio sciopereremo insieme a tutti i lavoratori e lavoratrici della Sanità perché solo insieme si può migliorare la nostra condizione.
Non siamo tappabuchi! Vogliamo l’assunzione stabile nel Servizio Sanitario Nazionale per la nostra dignità e per la garanzia di un servizio davvero di qualità a tutti e tutte.
USB Sanità