I LAVORATORI SONO STANCHI DI METTERCI LA FACCIA!
Chi governa l’INPS ha le idee confuse e lontane dalla realtà !
All’assemblea del personale della Sede Provinciale e Regionale tenutasi a Trento il 3 febbraio, sono emerse tutte le contraddizione di un Ente che a parole (mission) vuole mettere al centro il cittadino-utente, con grandi progetti di previsione delle domande e servizi a tutto tondo. Poi nel piano Budget 2017 ( come in quelli precedenti) emerge la mera e brutale realtà, cioè l’ Istituto si prefigge di risparmiare il più possibile sia nella gestione che nell’erogazione di servizi, cercando di riscuotere in tempi brevi le dissonanze tra crediti e debiti nati dalla gestione delle prestazioni erogate, aumentando la produzione (con la variazione percentuale complessiva di un 3,5% in più rispetto il 2016), tutto naturalmente “pur nel contesto di una sempre maggiore accertata carenza di personale”.
Tutto ciò si traduce in un aumento dei carichi di lavoro ormai insopportabili per i LAVORATORI INPS, che da 9 anni stanno facendo fronte ad una emergenza di disagio sociale crescente a cui la Politica non sa dare risposte. Anzi continua a mettere mano a previdenza ed assistenza con nuove norme legislative che complicano sempre di più l’erogazione dei servizi, creando false aspettative nell’utenza e aggiungendo difficoltà interpretative ed operative a chi nelle Sedi di Produzione ci lavora.
A Trento questo cocktail di promesse, innalzamento della produttività, crescente afflusso dei cittadini-utenti agli sportelli ed agli appuntamenti, risparmi di spesa e incapacità gestionale ha creato un ambiente lavorativo insopportabile, causando le dimissione senza preavviso di un lavoratore e lo stato di stress e malessere riscontrati in diversi altri.
E’ inutile elevare ogni anno l’asticella della così detta performance, quando molte Sedi Inps, ad ottobre 2016, hanno avuto difficoltà nel raggiungimento degli obbiettivi, tanto che la Direzione Centrale Pianificazione ha dovuto rimodulare in negativo gli obbiettivi del III ° trimestre, per poter pagare il premio incentivante a quasi la totalità delle Sedi, (mentre per il saldo 2016 non si hanno ancora dati certi).
La carenza cronica di personale che ha aumentato i carichi di lavoro in maniera esponenziale non è più sostenibile, considerato anche la media elevata dell’età anagrafica !
La farraginosa procedura NASPI e ASDI ha fatto triplicare le domande di disoccupazione accumulando ritardi in tutta Italia e in Trentino è stata oggetto di articoli e interrogazioni parlamentari, perché i lavoratori dell’INPS del Trentino devono far fronte, oltre alla farraginosa normativa nazionale, anche al reddito di attivazione o agli sgravi aziendali, iniziative tipiche della nostra Provincia. Se da una parte queste operazioni possono dare lustro alla nostra Sede, dall’altra non ci si preoccupa abbastanza di capire quali sono le reali difficoltà dei lavoratori, che in questi settori operano.
La formazione gioca un ruolo importante sulla qualità delle prestazioni erogate, se fatta da persone competente e in tempi adeguati, ( non bastano poche ore “on the job” per conoscere legislazione e/o procedure informatiche).
Se si vuole realmente mettere al centro il cittadino-utente, bisogna riorganizzare gli uffici. I LAVORATORI di Trento hanno dato il loro contributo:
- Abolire le rilevazioni statistiche e inserire solo la soddisfazione dell’utenza, in considerazione del carico reale di lavoro da svolgere per tale aspettativa.
- Recuperare un’informatica funzionante e calendarizzare in fase notturna aggiornamenti o implementazioni, prima di roboanti dichiarazioni pubbliche.
- Unificare in un’unica domanda tutte le richieste dell’utenza (utilizzando il codice fiscale) provenienti dai troppi canali, che comportano dispendio di energie e tempo, abolendo così le innumerevoli duplicazioni.
- Recuperare risorse umane giovani in tempi certi.
- Abolire le troppe Posizioni Organizzative e figure indennizzate, che replicano solo funzioni di comando e controllo o di parziali lavorazioni, potendo così utilizzare tale personale al 100% per la produzione (considerato che sono pagate con i soldi del fondo di tutti i lavoratori e non dell’Amministrazione).
- Ridare autonomia gestionale ai lavoratori, che sono gli unici a capire le distorsioni normative e procedurali, favorendo così un lavoro di squadra.
- Riaprire un dialogo diretto con i Patronati, per dare risposta immediata agli errori o incompletezze delle domande, diminuendo così l’afflusso agli sportelli
- Rivedere la sussidiarietà tra Agenzie e Sede Provinciale, dando priorità alla localizzazione delle domande, abolendo le attuali liste che creano disservizio e difficoltà gestionale, anche agli sportelli.
- Rivedere completamente la sussidiarietà esterna alla propria Provincia/Regione, le lavorazioni fatte con tale modalità hanno richiesto la cancellazione e la rielaborazione delle domande da parte della Sede di appartenenza.
- Trasparenza nell’assegnazione dei carichi di lavoro con Ordini di Servizio per spostamenti o assegnazione temporanea del personale.
- Un’adeguata formazione con possibilità di lavorare in gruppo, per assimilare nel concreto normative e le nuove operazioni.
- Maggiore collaborazione e disponibilità reale dei colleghi dell’Ufficio Risorse Umane (Sede Regionale) verso il personale in produzione, con alternanza di tali ruoli.
- Rivalutare l’importanza economica per l’INPS e per il Territorio dell’attività di Vigilanza ispettiva.
I Lavoratori le idee per mettere al centro il Cittadino-Utente le hanno chiare, non vogliono metterci più a faccia e la loro salute per l’inefficienza dell’Amministrazione.
Chiedono ai Direttori responsabili delle Sedi di adoperarsi per riportare un clima sereno tra cittadini, patronati, lavoratori e politici locali/nazionali, nell’interesse dell’INPS.
USB Federazione e INPS sarà sempre a fianco dei lavoratori per difendere la loro dignità, il loro lavoro e il loro valore.
USB Pubblico impiego – Trentino