La chiusura degli uffici si ferma per tre mesi in attesa del piano di integrazione Entrate Territorio che l 'amministrazione dovrà presentare in questo lasso di tempo. Questo il primo risultato ottenuto nella riunione in Direzione Centrale, ma non certamente la soluzione di tutti i problemi.
La riunione ci ha visto determinati nel:
- ribadire la nostra netta contrarietà all'ipotesi di chiusura dei 53 uffici, per l'irrisorietà del presunto risparmio, (5 milioni), per l'abbandono del territorio e l'indebolimento della lotta all'evasione, per le pesanti ricadute su lavoratori e cittadini costretti a costosi trasferimenti,
- reiterare la richiesta di un piano organico complessivo attraverso il quale si conseguirebbero i 45 milioni di risparmi sugli affitti passivi.
Abbiamo portato al tavolo con forza il disagio dei lavoratori che oltre a subire il blocco salariale, l' aumento dei carichi di lavoro e il mancato riconoscimento delle professionalità non hanno nemmeno più alcuna certezza sul loro futuro.
Non ci sottrarremo, naturalmente, al confronto sul piano di integrazione Entrate Territorio, a condizione che questo non si risolva nella chiusura di uffici sub provinciali e drastica riduzione dei servizi sul territorio per regalarli a Caf e studi professionali. Se così fosse non staremo a guardare, ma organizzeremo la mobilitazione e la protesta unendola a quella di cittadini, amministrazioni comunali e chiunque abbia a cuore il mantenimento dei servizi sul territorio.
Sull'argomento chiusura uffici non possiamo non segnalare una incomprensibile nota polemica contenuta nel comunicato della CGIL e indirizzata nei nostri confronti, ove questa O.S. si attribuisce il merito, insieme a tutte le altre OO.SS eccetto USB, di portare avanti la lotta per scongiurare la chiusura degli uffici. Non sappiamo in base a cosa si facciano queste affermazioni, e soprattutto con quale coraggio vengano fatte proprio da chi, insieme ad altre OO.SS, ha la responsabilità di aver già avallato la chiusura di ben 56 uffici con la firma dell'accordo del 30 luglio 2013.
Infine sul salario accessorio 2013 abbiamo appreso che non è stato ancora certificato dagli organi di controllo e che sono stati formulati dei rilievi.
Ciò che inizia male (l'accordo sull'FPS 2013, non firmato da USB, ha registrato il taglio di circa 50 milioni di euro) a volte può finire anche peggio ...