Il blitz estivo di Berlusconi, Tremonti e Brunetta ha prodotto, come primo atto concreto, il Decreto Legge 112. Quindi il Governo ha affidato ad uno strumento legislativo d’urgenza un provvedimento che invece avrà effetti strutturali sulla Pubblica Amministrazione.
• RIDUZIONE delle funzioni e delle strutture della P.A., con previsione di chiusura di uffici e privatizzazione di funzioni;
• RIDUZIONE degli organici e aumento della flessibilità, con prolungamento del blocco del turn-over fino al 2013 e peggioramento (sic!) della precarietà;
• PEGGIORAMENTO delle condizioni di vita e di lavoro dei pubblici dipendenti, anche con l’inasprimento del trattamento delle malattie che comporteranno il pagamento della sola retribuzione tabellare, la certificazione della stessa da parte di una struttura pubblica (ASL) dopo il secondo evento nell’anno solare e l’allargamento delle fasce di controllo dalle 8 la mattina alle 20 di sera con una sola ora d’aria dalle 13 alle 14;
• FLESSIBILITÀ contrattuale e salariale, che si traduce in uno stanziamento per il rinnovo del biennio 2008/09 pari al 3,2% quando l’inflazione, rilevata dall’Istat, per il solo 2008 è del 3,6% e, per i soli generi alimentari, del 5,4%, una mannaia si abbatte sul salario accessorio: oltre ad abbassare il tetto massimo dei Fondi di Amministrazione del 10% rispetto a quelli del 2004 (già bloccati in precedenza) si abrogano tutti quei fondi speciali che rappresentano, per molte amministrazioni, una voce retributiva molto importante e riportano, in alcuni casi, le retribuzioni nominali dei dipendenti ai livelli del 1998. Alla faccia dell’emergenza salariale!
• DISCONOSCIMENTO dei sindacati di categoria a favore di un rapporto tutto politico con le confederazioni, sottraendo alla contrattazione, a tutti i livelli, materie fondamentali che vengono così facendo regolate per legge.
Fino a che punto il governo può spingersi senza suscitare apprezzabili reazioni da parte dei pubblici dipendenti, dei precari e degli utenti?
Il Decreto ha tempo fino al 24 agosto prossimo per essere convertito in Parlamento.
La conversione in Legge di questo Decreto rappresenterebbe per i dipendenti pubblici una vera e propria iattura e avrebbe conseguenze sociali sugli utenti inimmaginabili.
FERMIAMOLI!
ORGANIZZIAMO ASSEMBLEE IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO
PREPARIAMO UNA PRIMA RISPOSTA CON UNA GIORNATA DI LOTTA
PER IL 16 LUGLIO 2008
PRESIDIO NAZIONALE DAVANTI AL PARLAMENTO
E INIZIATIVE A LIVELLO DECENTRATO