L’assemblea dei delegati territoriali del settore scuola, riunita a Roma il 23 luglio 2014,
- sostiene l’esigenza di proseguire le lotte nel settore per il rinnovo economico del contratto e la stabilizzazione dei precari, unendosi alle mobilitazioni che USB PI ha già tempestivamente avviato per respingere la riforma della Pubblica Amministrazione varata dal governo;
- denuncia l'attacco governativo contro l'organizzazione sindacale quale presupposto all'attacco alla democrazia e alla libertà di tutti, con il tentativo di eliminare nel nostro paese l'opposizione sociale e sindacale non corruttibile;
- esprime netta opposizione a qualsiasi ipotesi di aumento dell’orario e dei carichi di lavoro, all’introduzione di strumenti e processi di finta “valutazione” delle scuole e dei lavoratori e alla minaccia del taglio di un anno del percorso scolastico delle superiori che porta con se la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro;
- ritiene inammissibile il proposito di rinnovare il contratto nazionale solo nella parte normativa, proposta che apre la via all’introduzione di metodi ottocenteschi di sfruttamento;
- ritiene che le “esternazioni” di parte governativa, fortemente amplificate dalla stampa “amica”, sulla possibile introduzione nella scuola di norme che ne stravolgerebbero il funzionamento abbiano, tra l’altro, lo scopo di sviare l’attenzione dei lavoratori del settore dall’importante lotta avviata da mesi dall’USB in tutto il pubblico impiego contro la spending review, la riforma della pubblica amministrazione e per il rinnovo del contratto nazionale, la stabilizzazione dei precari e la reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori;
- ritiene indispensabile che l’inizio dell’anno scolastico veda fin dai primi giorni una mobilitazione significativa dei lavoratori; a tal proposito considera con favore ogni tentativo di costruire fronti unitari delle forze sindacali conflittuali anti-collaborazioniste e aprirà un confronto aperto con tutte le organizzazioni, le mobilitazioni con esse da costruire del settore scuola dovranno, in ogni caso, essere ricomprese nelle lotte generali di tutti i lavoratori e, in special modo, del Pubblico Impiego, dovranno essere costruite su un piano di netta alternatività rispetto all’azione dei sindacati complici e su un piano di opposizione netta alle politiche europee;
- il confronto più ampio con le forze che si sono dichiarate disponibili con uno sciopero unitario , quale l'FLC, può essere avviato solo sulla base della rinuncia ad ogni accordo al ribasso che lede i diritti dei lavoratori della scuola, come il Protocollo di Trento sottoscritto da FLC e CISL, e l’opposizione al “testo unico” sulla rappresentanza del 10 gennaio che nega la democrazia sindacale sui posti di lavoro; per questo l'assemblea da mandato per a stesura di una lettera aperta.
- viste i recenti appelli di gruppi e comitati, definitisi “autoconvocati”, l’assemblea dei delegati ritiene che le rivendicazioni che portano queste RSU e questi colleghi a scegliere forme di confronto esterne alle proprie organizzazioni sindacali di riferimento, siano già presenti nelle proposte e nell’azione dell’USB, pertanto non si considera necessario individuare forme di organizzazione alternative a quelle già a disposizione nel nostro sindacato, soprattutto alla luce del feroce attacco portato dal Governo e i suoi complici, all'Unione Sindacale di Base in prima fila nelle lotte collettive dei lavoratori; fa inoltre appello agli “autoconvocati” affinchè, coerentemente con le proprie scelte e affermazioni, escano da organizzazioni sindacali che ritengono inadeguate e complici e si attivino senza timori nella costruzione dell’alternativa sindacale conflittuale;
- l’assemblea decide di aprire immediatamente lo stato d’agitazione del settore, avviando le pratiche di conciliazione, in preparazione di uno sciopero.
Roma, 23 luglio 2014