USB parteciperà con convinzione all’assemblea che il movimento No Ponte ha indetto per domenica 26 marzo alle ore 10 in piazza dell’Angelo a Torre Faro, nel comune di Messina.
Sia chiaro: non è la sicurezza con cui il Ministro Salvini annuncia la prossima apertura dei cantieri a preoccupare. Se dovessimo attenerci alla realtà e non alla propaganda salviniana potremmo tranquillamente starcene a casa: ‘sto Ponte non s’ha da fare, né domani né mai! Non perché così vogliono gli ambientalisti, ma perché sono gli stessi tecnici e progettisti a dirlo. Tant’è che di questa opera di cui si parla da sempre non esiste ancora traccia di un progetto che si possa lontanamente definire esecutivo, nonostante i proclami e le centinaia e centinaia di milioni di euro spesi inutilmente.
E allora che senso ha mobilitarsi? Ha senso perché il Ponte per tutto questo tempo ha avuto un solo grande compito: fare caciara e distogliere l’attenzione dai reali problemi dei nostri territori.
Non c’è lavoro? Faremo il Ponte!
Non ci sono strade e treni? Faremo il Ponte!
Non ci sono ospedali? Le scuole crollano? Frane e alluvioni si susseguono? Quando ci sarà, il Ponte produrrà tanti di quei benefici da poter risolvere così ogni problema.
Il rilancio del Ponte era diventato un elemento rituale buono per ogni campagna elettorale, ma oggi questo cancan può avere una sola spiegazione: questo governo non ha idee, non ha progetti e soprattutto non ha intenzione di affrontare i problemi di Calabria e Sicilia, se non penalizzarle ulteriormente con il regionalismo differenziato targato Calderoli.
Il Ponte rappresenta quindi la battaglia per il nostro futuro, e il movimento No Ponte è chiamato così di nuovo ad una enorme assunzione di responsabilità, che non è fermare il Ponte, a quello già provvede la scienza, ma impedire ulteriore sversamento di denaro pubblico a favore di consorterie più o meno legali, evitare l’apertura di cantieri inutili per la posa della ennesima prima pietra, e soprattutto alimentare le contraddizioni di questa propaganda, evidenziando quali siano le reali problematiche e provando a disegnare un futuro “altro” per lo Stretto.
E allora che ci sia una bandiera No Ponte ad ogni iniziativa contro la chiusura o per la riapertura di un presidio sanitario, ad ogni presidio contro la perdita di posti di lavoro, fuori da ogni scuola fatiscente!
Facciamo che ogni lotta, ogni vertenza di questi territori sia attraversata dallo slogan “Tanti Sì, un solo No!”. USB è pronta a dare il suo contributo.
Unione Sindacale di Base