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Comunicati Stampa

USB Pubblico Impiego: Ministro Zangrillo, basta con il mantra del merito! Servono investimenti per rilanciare la funzione pubblica

Roma,

Dopo il fallimento del negoziato nel comparto sanità e negli enti locali, dopo la conclusione del peggior contratto possibile nelle funzioni centrali e in mancanza di stanziamenti veri, al Ministro Zangrillo non resta che la propaganda condita di quel merito i cui effetti distorsivi le lavoratrici e i lavoratori hanno già iniziato a sperimentare in questi anni.

Le cose non stanno come dice il Ministro.

Iniziamo dai numeri:

  •  nel 2022-2024 gli aumenti sono stati del 5,78% e non del 6,5% con una perdita del potere d’acquisto di oltre il 10%;
  • per il 2025-2027 sono stanziate risorse per il 5,5% e non il 7,5%.  Vedremo quanto sarà l’inflazione, ma a giudicare dalle prime bollette difficilmente non si avrà un’ulteriore diminuzione del salario reale.

Le risorse nel Paese ci sono: lo dimostra la volontà di aumentare ancora le spese militari. Invece di spendere più soldi in armi, noi diciamo di investire nei servizi pubblici e nei salari di chi li eroga.

Vale poi la pena ricordare al Ministro che più di un terzo degli aumenti erogati ai dipendenti pubblici torna allo Stato in termini di fiscalità generale.

Il merito e la valutazione vengono costantemente evocati da 2008 per nascondere l’assenza di investimenti nella PA, base essenziale per il rilancio della funzione pubblica, insieme ad assunzioni che vadano oltre il turn over e ad un sistema di carriere trasparente e ancorato a criteri oggettivi, di certo non all’arbitrio del dirigente di turno.

Questi temi, che da sempre caratterizzano la nostra azione sindacale, saranno al centro di un convegno che Usb sta organizzando nelle prossime settimane: un momento di confronto vero per rilanciare il ruolo e la funzione sociale della Pa.

USB Pubblico Impiego