A tutte/i colleghe/i degli uffici giudiziari
in allegato lettera spedita al ministro delle pari opportunità Mara Carfagna perchè intervenga sulla vergognosa presa di posizione del ministero della giustizia in tema di part time.
Anche questa volta i veritici dell'amministrazione hanno superato se stessi e senza porsi il problema delle gravi ricadute che la revoca dei part time avrebbe comportato per le lavoratrici ed i lavoratori che ne usufruivano e cosa ancor più grave senza dargli il tempo necessario per organizzare la propria vita alla luce delle nuove disposizioni. Questo ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori si inserisce in un quadro ben più pesante considerato il blocco degli stipendi, l'innalzamento dell'età pensionabile, le condizioni di lavoro sempre più pesanti, i carichi di lavoro insostenibili, la mancata carriera, il nuovo ordinamento professionale che schiavizza e flessibilizza ancora di più il personale.
Ecco perchè chiediamo a tutte/i i lavoratrici/ori interessati e non alla revoca del part time di firmare la petizione allegata e di farla pervenire ai delegati di posto di lavoro oppure al seguente n. di fax 06 23318843 perchè poi la USB provvederà a consegnare nelle mani della ministro Carfagna insieme ad una delegazione di colleghe/i colpite/i dai provvedimenti di revoca non appena si raggiungerà un congruo numero di firme.
Vogliamo sensibilizzare tutte/i sull' importanza di aderire alla petizione perchè una volta per tutte si riscopra la solidarietà e si prenda coscienza che i continui provvedimenti emessi dall'amministrazione delle giustizia a danno del personale colpiscono indiscriminatamente tutte/i ora l'uno ora l'altra.
Un esempio lampante è l'ultima nota inviata dal direttore generale del personale, per il momento limitato a 4 distretti di corte di appello cui si aggiungeranno presto tutti gli altri, in tema di mobilità del personale o meglio di deportazione, in quanto si invitano i capi dei distretti ad individuare il personale soprannumerario a seguito della riduzione delle piante organiche, per spalmarlo sulle altre sedi del distretto in base alle carenze di organico livellando così le percentuali.
In pratica sta avvenendo ciò che la USB da anni aveva previsto e per il momento riguarda solo la deportazione all'interno del distretto per poi dilagare la mobilità fra le regioni.
Ora più che mai è necessario solidarizzare tra colleghe/i anche perchè la domanda che sorge spontanea è: a chi toccherà domani? solidarizzare per non sentirsi più soli, perchè il problema di un/una collega sia il problema di tutte/i e per organizzarci e aprire una stagione di conflitto sui posti di lavoro, perchè la concertazione di ieri e la cogestione di oggi dei vari sindacati di turno ha prodotto un impoverimento dei salari, una perdita dei diritti, un individualismo sfrenato, la dignità calpestata.
più le/i lavoratrici/ori si rassegnano più loro infieriscono.
E' giunta l'ora di connettere le lotte e reagire con USB si può basta che tu lo voglia. Mai più spettatore bensì protagonista.
un saluto caloroso a tutte/i collghe/i
pina todisco