Evidentemente la lezione non è servita. Dopo le tre fallimentari sperimentazioni avviate nell’ordine presso le sedi del Tiburtino, a Frosinone e a Pomezia, partirà a breve (e comunque entro la fine d’anno) una nuova ondata di barbarie e stupidità rappresentata dal progetto “Emoticon” tanto caro al ministro contro la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.
Essa investirà contemporaneamente tutte le sedi dell’area metropolitana e darà la possibilità ad una numerosa ma peraltro disinteressata utenza di esprimere un giudizio sull’operato dei dipendenti, attraverso l’apposito meccanismo provvisto di “smiles”.
Rammentiamo che la partecipazione dei cittadini a questa iniziativa è stata finora veramente scarsa, in quanto i dati forniti di recente alle OO.SS. dalla stessa amministrazione si attestano sul 16% appena (in pratica, un utente ogni sei), in ciò mostrandosi molto più attenti ed intelligenti dei nostri dirigenti.
Velo pietoso sul tentativo CISL di trasformare questa idiozia in una opportunità, mentre preoccupa non poco il pagamento ancora da effettuare per la fornitura di queste inutili e costose strumentazioni, sollecitato non a caso proprio ora.
Resta, comunque, inaccettabile il fine ultimo della intera operazione che, oltre a ledere la dignità di tutti i colleghi impegnati quotidianamente per offrire al Paese un servizio migliore, evidenzia la palese volontà di smantellare definitivamente tutto ciò che è pubblico (ovvero di tutti), per trasformarlo in privato (e cioè solo di qualcuno, che magari poi ci potrà lucrare).
Esempi molto poco fulgidi di cosa sia in realtà questo “privato” che avanza, ne abbiamo purtroppo in abbondanza anche all’INPS, fra le esternalizzazioni delle procedure informatiche, i call center in cui lavorano i precari, l’utilizzo massiccio degli interinali (che, pur guadagnando molto meno di un dipendente, costano all’Istituto incredibilmente di più) e, da ultimo, perfino il servizio riguardante l’acquisizione dei verbali ASL sulla invalidità civile, scandalosamente appaltato il mese scorso all’esterno, con buona pace per la privacy degli assistiti. Per non parlare delle continue e letali infiltrazioni della KPMG nel tessuto sano dell’INPS, che del resto rientrano appieno nel teorema Brunetta: meno persone e maggior produttività, lavoro parcellizzato e tagli indiscriminati al personale. Per raggiungere un fantascientifico standard dei servizi a furia di proclami ed iniquità. Gli ultimi colpi di coda di un ministro piccolo piccolo, emblema veramente misero di una classe politica miope e senza etica ormai giunta al capolinea.
Dal canto nostro, invitiamo da una parte l’utenza a comportarsi come sempre e cioè non partecipando in alcun modo a questa inutile rilevazione, dall’altra tutti i colleghi a prendere le distanze dai soliti collaborazionisti. Consapevoli del fatto che, in controtendenza allo sciame competitivo ed economico imperante, il futuro dello stato sociale dipende dagli standard morali che ci poniamo ogni giorno.
Coordinamento regionale RdB-USB INPS Lazio