Si è svolto la scorsa settimana il XVI coordinamento regionale, al quale hanno partecipato circa 40 delegati provenienti da tutte le sedi e le agenzie del Lazio. Nel corso dei lavori protrattisi per l’intera giornata sono stati dettagliatamente dibattuti i vari temi all’ordine del giorno: dall’accordo di programma 2010-2012 alla riorganizzazione/smantellamento in atto, dalla assegnazione delle posizioni organizzative in regione alla costituzione dell’osservatorio, dall’eliminazione dei tempi tecnici alla misurazione dei tempi di lavorazione, dall’appello alle RSU del Pubblico Impiego alla rinnovata richiesta del DVR per rischio correlato.
Dal dibattito vivace e serrato che ne è scaturito è anzi tutto emersa una diffusa preoccupazione per la linea assunta fin dal settembre scorso a livello nazionale che denoterebbe un certo ammorbidimento sulle posizioni degli altri sindacati e rischierebbe, secondo alcuni, di vincolarci e di “farci perdere la nostra identità”. D’altro canto, è stato rilevato, difficilmente si sarebbero raggiunti quei risultati che da sempre abbiamo perseguito (quali ad esempio un passaggio economico per tutti entro il prossimo triennio ed il riconoscimento formale del SAP), se nel tempo fossimo stati isolati nella conduzione di queste vertenze.
La memoria storica su questi argomenti che oggi sembrano patrimonio di tutti va giustamente rivendicata e messa nel dovuto risalto, la qual cosa purtroppo non sempre riusciamo a fare, è stato evidenziato, per mancanza di tempo.
Nella delicatissima fase attuale di congiuntura, la sfida principale è sicuramente rappresentata dalla riorganizzazione/smantellamento, alla quale ci siamo prima opposti dal punto di vista sindacale in beata solitudine (dopo aver sottoscritto un anno fa le cosiddette clausole di salvaguardia) e poi anche sul piano legale. Ma non è bastato.
Oggi l’amministrazione vorrebbe incredibilmente estendere in soli tre mesi tre a tutte le sedi quello che non è riuscita a propinare con risultati decenti nelle sedi pilota in 9 mesi di gestazione, partorendo solo avatar fumosi e indistinti. Un vero e proprio tsunami. E da più parti è stato giustamente rilevato che, in questo particolare momento, anticipare gli eventi (piccoli o grandi che siano) che ci piovono addosso quotidianamente, risulta particolarmente difficile.
Occorrono dunque nervi saldi, rinsaldare le nostre file e rilanciare una quanto mai opportuna campagna di nuove adesioni, con le parole d’ordine contenute all’interno della mozione conclusiva (vedi documento coordinamento allegato). Dalla relazione scaturita poi dal secondo osservatorio regionale è emersa una informativa a 360°. E’ stato ribadito in maniera chiara ed incontrovertibile che i passaggi di condivisione con il personale sono stati completamente trascurati e che il tentativo, tuttora perpetrato, di “bruciare i tempi” ai confronti necessari complicherà sicuramente il percorso per l’attuazione del modello organizzativo. I reiterati comportamenti assunti dalle direzioni regionale e centrale stanno di fatto alimentando incertezze, ansia e confusione. Ed influiscono negativamente pure sui dati di produzione. Le giustificazioni addotte non risultano convincenti. Prendiamone tutti coscienza e rimbocchiamoci le maniche aspettando la quiete.
Coordinamento regionale RdB-USB INPS Lazio