Dopo l’intesa siglata da CGIL, CISL, UIL, SALFI e FLP i comunicati sindacali stanno alimentando due gigantesche fake news.
La prima è che l’investitura divina del 7% sarebbe ininfluente perché passano tutti: l’intesa programmatica sottoscritta da tutti i sindacati eccetto l'USB, stabilisce che, nel 2017, saranno stanziate risorse per 17.750 passaggi, nel 2018 risorse per 9400 passaggi ed il resto delle risorse per completare la procedura nel 2019, ma l’accordo vero e proprio, riguarda solo il 2017, quindi chi in questi giorni va propagandando che la valutazione del 7% sarebbe ininfluente perché passano tutti mente sapendo di mentire: la realtà è che ad oggi sono 17750 le progressioni sicure, delle quali il 7%, al di là dei titoli e dell'anzianità, beneficerà della progressione perché così deciderà il dirigente di turno!
L’istituto delle progressioni economiche nato per riconoscere ciclicamente la professionalità acquisita da tutti i lavoratori sul campo, viene, quindi, snaturato e trasformato nell’ennesimo istituto premiale per una parte del personale. Con i nostri soldi, l’amministrazione sceglie i suoi eletti!!
La seconda è che la decorrenza della progressione sarà dal 1 gennaio 2017: in questi anni si è consolidato (purtroppo) un orientamento della Funzione Pubblica che impedisce il pagamento degli arretrati, se non dal 1° gennaio dell'anno in cui viene completata la procedura. Conseguentemente è verosimile che la decorrenza sarà 1° gennaio 2018 e che anche le altre due annualità siano destinate a slittare. Cgil, Cisl, Uil, Salfi e Flp lo sanno benissimo ma per rendere più digeribile un accordo davvero indigeribile devono provare a mischiare le carte.
Era proprio per evitare di perdere una annualità (2017) che per mesi l’USB ha sollecitato la chiusura di un accordo in tempo utile per completare la procedura nel 2017, polemizzando anche aspramente con quel fronte sindacale che, invece, nel mese di marzo ha interrotto colpevolmente il negoziato sulle progressioni economiche!!!
Giusto per non farsi mancare nulla, la procedura è inoltre congeniata su tre fasce di brunettiana memoria: la prima riguarda il 7% degli eletti scelti arbitrariamente dalla dirigenza, la seconda tutto il personale potenzialmente meritevole del passaggio economico in base all’ordine di graduatoria, e l’ultima riguarda coloro che nei due anni precedenti hanno riportato sanzioni disciplinari per insufficiente rendimento oppure sanzioni per altre fattispecie superiori al rimprovero scritto; questi ultimi non hanno titolo alla progressione economica.
Due domande sorgono spontanee: perché allora inserirli nella graduatoria e additarli alla gogna generale? E perché se il nostro contratto integrativo all’articolo 16 comma 6 prevede l’esclusione dal beneficio della progressione per coloro che hanno conseguito sanzioni superiori alle 4 ore, accanirsi con coloro che hanno conseguito una sanzione ben inferiore rispetto alla previsione contrattuale in una amministrazione nella quale si è frequentemente fatto uso e soprattutto abuso dello strumento disciplinare?
Crediamo che la risposta sia semplice: il clima di caccia alle streghe nei confronti dei lavoratori deve emergere non solo in ambito contrattuale ma anche in ogni accordo di comparto. Che l’amministrazione instauri questo clima nei posti di lavoro lo troviamo profondamente irrispettoso nei riguardi del personale, che poi questo sia avallato dai soliti sindacati è davvero scandaloso!