L’incontro di questo pomeriggio al Ministero della Giustizia è stato deludente.
Ci saremmo aspettati che il Ministro Alfano (assente in-giustificato alla riunione) si fosse fatto promotore di un ulteriore “Lodo” a tutela, questa volta, del personale giudiziario e di tutti i cittadini; ha invece delegato il Sottosegretario Caliendo per comunicare alle OO.SS. un vergognoso taglio delle già risicate dotazioni organiche dell’amministrazione giustiziaria.
Ci saremmo auspicati una proposta su come far funzionare meglio la Giustizia e di come sanare l’annoso problema della mancata riqualificazione del personale giudiziario, anche alla luce delle ultime iniziative messe in campo da questo governo in materia di giustizia che inevitabilmente andranno ad incrementare i carichi di lavoro e ad aggravare le già precarie condizioni del personale.
Il sottosegretario Caliendo, in attuazione del D.L. 112/2008, ha chiesto ai sindacati di esprimere un “doveroso” consenso sulla riduzione del 10% della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico.
La RdB P.I., coerentemente con le posizioni già assunte in passato sulla materia (a differenza di altri sindacati) si è dichiarata ancora una volta contraria ad ogni ipotesi di taglio degli organici, sia perché tale soluzione comporterebbe il definitivo addio alla riqualificazione sia perché non permetterebbe le assunzioni di nuovo personale.
La strategia è chiara: smantellare il servizio pubblico dando la colpa ai lavoratori “fannulloni” e cedere pezzi importanti dello stato sociale (giustizia, sanità e scuola) ai privati.
Del resto una giustizia efficiente e rapida potrebbe dar fastidio ai “poteri forti”.
La RdB P.I. ha pertanto dichiarato che non condividerà nessuna ipotesi di riduzione e che siano il Ministro ed il Governo a doversi assumere ogni responsabilità sul definitivo disfacimento della giustizia italiana.
Dal canto nostro proseguiremo, dopo la partecipata iniziativa di protesta del 16 luglio a Montecitorio e nelle principali città italiane, con analoghe azioni di lotta e mobilitazione del personale per rovesciare questa logica perversa di attacco al servizio pubblico e ai suoi lavoratori.
In allegato la proposta di pianta organica.