Ieri si è svolto un incontro con l’amministrazione sull’applicazione della Spending Review all’INPS. Ad oggi c’è un’ipotesi di 2.380 soprannumeri, considerati i pensionamenti ordinari che nel frattempo hanno ridotto le eccedenze di organico.
E proprio dall’organico abbiamo detto che bisogna partire, per conoscere i dati complessivi a seguito dell’accorpamento dell’INPDAP e dell’ENPALS con l’INPS.
FACCIAMO DIVENTARE LA SPENDING REVIEW UN’OPPORTUNITA’
Nel nostro intervento abbiamo provato a ribaltare il concetto di spending review, affermando che da una norma basata unicamente su tagli di spesa e di personale potremmo far discendere un’opportunità per cominciare ad assicurare un futuro all’ente. Abbiamo chiesto all’amministrazione di svolgere un ruolo politico su questa partita, facendosi autorizzare dal governo il pensionamento in deroga alla Riforma Fornero di tutti i lavoratori che matureranno entro il 2016 la decorrenza della pensione, sforando quindi il numero di esuberi certificati dalla Funzione Pubblica, contrattando in cambio l’autorizzazione a colmare la carenza di organico che si dovesse determinare con nuove assunzioni, utilizzando le graduatorie dei concorsi pubblici prorogate al 2016 e favorendo la crescita professionale del personale in servizio.
La risposta dell’amministrazione è stata disarmante: fino al 2016 non ci saranno nuove assunzioni ad eccezione delle categorie protette. Abbiamo rilevato una resa completa di fronte alle operazioni imposte dal governo e la mancanza di qualunque piano di sviluppo o almeno mantenimento della funzionalità dell’ente. Ci troviamo di fronte a burocrati che obbediscono ciecamente alle disposizioni del governo. Questa amministrazione non ha ruolo politico e ce ne siamo accorti ormai in diverse occasioni.
TEMPI DI PAGAMENTO DEL TFS/TFR
Anche sul pagamento ritardato del TFS/TFR abbiamo chiesto inutilmente un intervento politico per costringere il governo a riconsiderare la norma nel caso dell’obbligatorietà dei pensionamenti (anche se su base volontaria), derivanti dall’applicazione della spending review. Si salverà dall’applicazione delle norme derivanti dalla Riforma Fornero solo chi maturerà il diritto alla pensione di vecchiaia in deroga ma non quelli che andranno via con l’anzianità contributiva o con le quote.
PENSIONAMENTI IN DEROGA ANCHE PER L’AREA B
Abbiamo chiesto, insieme alle altre organizzazioni sindacali, che anche al personale dell’Area B siano inviate le lettere per la raccolta delle disponibilità alla pensione in deroga.
ESTENSIONE DEI PENSIONAMENTI IN DEROGA AL 2016
Il nuovo decreto 101 ha spostato la scadenza dei pensionamenti in deroga al 31/12/2016. L’ Amministrazione deve pertanto predisporre un unico elenco rispettando la norma che prevede che si debba seguire il criterio della maggiore anzianità contributiva. Abbiamo chiesto tuttavia all’Amministrazione di fare presto, terminando la ricognizione complessiva entro dicembre di quest’anno per essere pronti, all’inizio del 2014, ad inviare le lettere di pensionamento.
I PENSIONAMENTI IN DEROGA SONO TUTTI D’UFFICIO
E’ stato chiarito, infatti, che i pensionamenti sono tutti d’ufficio, seppure sulla base di un’espressione di volontarietà richiesta dall’amministrazione. Aggiornato l’elenco e conclusa la ricognizione sulla volontarietà, i lavoratori interessati dovranno attendere la comunicazione di preavviso che l’Amministrazione ha l’obbligo di trasmettere almeno sei mesi prima dalla data del pensionamento. Il lavoratore che, avendo già maturato i requisiti, riceve tale preavviso può rinunciare ai sei mesi e andare in pensione subito dopo la comunicazione dell’Amministrazione.
Dopo l’incontro di ieri qualche chiarezza in più c’è. Era necessario vedersi al tavolo da tempo, come avevamo più volte chiesto, ma questo deve valere per tutte le questioni, come per esempio per i comandati ai quali l’amministrazione sta rifiutando ogni proroga.
PERSONALE IN COMANDO PRESSO L’INPS
Abbiamo ribadito al tavolo del confronto le nostre valutazioni, sostenendo che stridono parecchio le preoccupazioni dell’amministrazione di non lasciare sguarnite le sedi a seguito dei pensionamenti in deroga, dalla facilità con cui il personale in comando viene rispedito alle amministrazioni di provenienza. Abbiamo detto con chiarezza di essere coscienti che, per una buona parte dei lavoratori in questione si tratta di personale “segnalato”, altrimenti non sarebbe in alcun modo transitato all’INPS. Tuttavia abbiamo ritenuto giusto affrontare il problema perché in gioco oggi c’è il futuro di questi lavoratori.
Ieri i padrini sindacali sono tutti spariti e abbiamo assistito ad una gara nel prendere le distanze da una pratica che è stata definita “clientelare” da quegli stessi sindacati che hanno fatto del clientelismo la loro unica ragion d’essere!!!
L’amministrazione ha ribadito l’intenzione di non autorizzare alcuna proroga dei comandi, confermando al tempo stesso la disponibilità a concedere brevi proroghe di due mesi a coloro che devono trasferirsi in altra città per riprendere servizio presso l’amministrazione di provenienza. Il Capo del Personale INPS ha annunciato l’invio di un messaggio in tal senso, nel quale sarà anche fatto cenno alla possibilità di transitare nei ruoli del Ministero della Giustizia.
MODIFICA DELL’ORARIO DI LAVORO
Abbiamo chiesto all’amministrazione di fare chiarezza rispetto al rincorrersi di voci che preannunciano una modifica dell’orario di lavoro. Il Capo del Personale ha smentito in modo categorico tale eventualità.
NUOVI CONTRATTI DI LAVORO INTERINALE
Abbiamo chiesto all’amministrazione cosa ci sia di vero in merito a voci riguardanti nuovi contratti di lavoro interinale. Anche su questo punto c’è stata una secca smentita del Capo del Personale.
PAUSA MENSA IN OCCASIONE DI ASSEMBLEE PER INTERA GIORNATA
Abbiamo ribadito che riteniamo inaccettabile che in occasione di assemblee per l’intera giornata lavorativa si chieda di recuperare nei giorni successivi i 30 minuti di pausa mensa relativi alla giornata in cui si è tenuta l’assemblea. In questo modo una pausa di non lavoro è trasformata in attività lavorativa a tutti gli effetti e si registra un surrettizio prolungamento dell’orario di lavoro settimanale.
L’amministrazione si è riservata di approfondire la questione. Sia chiaro che non lasceremo passare senza reazione anche quest’ultimo attacco alle prerogative sindacali e dei lavoratori.