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GIUBILEO

Nazionale,

Al Ministro dell'Interno
On. Angelino ALFANO


Al Sottosegretario di Stato all'Interno
dott. Giampiero BOCCI


Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento

Prefetto Francesco Antonio MUSOLINO


Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Gioacchino GIOMI

Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott. Darko PELLOS



Oggetto: GIUBILEO.


Egregi,


partendo da una semplice analisi di alcuni dati oggettivi: popolazione italiana (60 milioni almeno quelli censiti, più una percentuale oscillante della quale non si conosce l’ubicazione) la stessa dovrebbe essere “servita” dal servizio di salvaguardia composto da 29.500 VV.F., più personale SATI e 1000 direttivi che non sono coinvolti direttamente con l’evento soccorso (collaborano in caso di operazioni complesse).

Alle 29.500 unità va sottratto il 20% fisiologico d’assenze (recuperi, ferie, impegni istituzionali, giornalieri - dato questo al ribasso) 29.500 – 20% (5900) = 23.600 unità. Di conseguenza se siamo sessanta mln di abitanti / 23.600 VF, si ottiene un vigile del fuoco ogni 2550 abitanti. Il dato varia ancora con la realtà quotidiana - 23.600 divisi in quattro turni si ha 5.900 vigili del fuoco al giorno sul territorio. Da questo calcolo vanno sottratte le unità in servizio presso gli aeroporti (35 in tutta Italia) che in nessun caso possono essere utilizzati per il soccorso ordinario, di conseguenza 5.900 meno 2000 il personale reale che svolge il soccorso, si riduce a 3.900 unità.


3.900 unità di vigili del fuoco professionisti divisi per sessanta milioni d’abitanti hanno il seguente dato: 1 vigile del fuoco ogni 15.300 abitanti.


Prendendo quindi in esame il giubileo bisogna premettere che attualmente tale carico di lavoro inciderebbe su una sola cinghia di competenza, ci riferiamo al dispositivo di soccorso di Roma con eventuale apporto di zone limitrofe non ancora evidenziate. Quindi analizzando che la capitale con i suoi oltre 2865000 abitanti è il comune più popoloso d'Italia. Nel contesto dell'Unione Europea il comune di Roma si colloca al quarto posto in termini di popolazione, dopo Londra, Berlino e Madrid. Non possiamo sottovalutare gli effetti prodotti da indotti lavorativi: pendolari, militari, studenti, residenti vaticani, politici e diplomatici. Il totale degli abitanti di Roma in un normale giorno lavorativo raggiunge la cifra di circa 4000000 di persone.

Sono previsti in arrivo 25000000 di visitatori (i flussi non sono ancora chiari). Come vigili del fuoco i numeri in riferimento al riordino su Roma sono:


· Roma 1689 unità di dotazione organica.


Quindi semplicemente applicando il calcolo della media europea di 1 VF ogni 1000 abitanti ci ritroviamo nella condizione che 29000000 di persone saranno servite da 1689 unità a fronte dei 29000 occorrenti. Se poi consideriamo che una quota parte della dotazione organica di Roma è vincolata da norme internazionali, quali aeroporti e porti, naturalmente la proporzione in negativo aumenta. Se poi consideriamo tutta la regione Lazio i numeri sono:


· Roma 1689;

· Viterbo 160;

· Frosinone 194;

· Latina 244;

· Rieti 141.


Quindi si ha che 2428 unità VF totali non riescono neanche a raddoppiare i numeri di partenza del solo comando centrale. Quindi non considerando che comunque una base ordinaria di micro calamità (interventi ordinari) impegnano comunque il dispositivo di soccorso attuale. Ci troviamo nella condizione che 1 VF ha in carico straordinario 11943 abitanti in più ai 15436 di base nazionale (il Lazio nel suo complesso è stato penalizzato dal riordino) determinati dal calcolo risultante tra la densità di popolazione locale e i numeri reali di dotazione organica del CNVVF, più i coefficienti di assenza fisiologica. Naturalmente abbiamo calcolato un 13% di popolazione media in transito non censita la quale, ci siamo tenuti in fascia medio bassa, che comunque viene servita dallo stesso sistema di salvaguardia. Quindi in definitiva 1 VF della regione Lazio dall’8 dicembre 2015 si ritroverà potenzialmente inserito in un sistema di salvaguardia che ha come proporzione 1 VF ogni 27845 abitanti.


Quindi è indubbio che il giubileo risulta essere un evento straordinario e quindi deve essere affrontato come una calamita'. In riferimento a quanto esposto la scrivente chiede sia un incontro urgente per meglio organizzare il lavoro sia una valutazione diretta, in riferimento alla nostra richiesta di proclamazione dello stato di calamità nazionale con l’impiego della colonna mobile; onde evitare il collasso del dispositivo regionale Lazio.