Fatichiamo molto a parlare della presentazione di una circolare sul servizio d’informazione e di consulenza dell’Istituto mentre pensionati disperati si tolgono la vita, mentre cresce giorno dopo giorno il malessere sociale per il profondo attacco al diritto alla pensione e al lavoro, mentre ci si scontra con la ragionieristica posizione del governo di perseguire a tutti i costi il pareggio di bilancio e di volerlo fare chiedendo sacrifici sempre e comunque ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, ai giovani precari.
Possibile che la previdenza sociale di questo Paese sia affidata ad un commercialista il cui passatempo è accumulare incarichi? Una polemica che arriva ad essere stucchevole e inconcludente se c’è un governo che fa finta di niente, arrivando addirittura a dichiarare, come ha fatto il ministro Fornero a Report, che la maggior parte degli incarichi di Mastrapasqua siano svolti a titolo gratuito. Se avessero voglia di controllare scoprirebbero che non è così, ma in quel caso sarebbero costretti ad intervenire su una situazione intollerabile.
Il presidente dell’INPS è un commercialista che invece di difendere la previdenza pubblica proponendo misure correttive atte ad assicurare in futuro una pensione dignitosa, si comporta come un ultrà della previdenza complementare e non perde occasione per ricordare ai giovani che l’attuale sistema previdenziale scarica su di loro il rischio di costruirsi una pensione adeguata. Succede allora che vada a ritirare un premio a Milano dalle compagnie di assicurazione e proponga loro di attuare sinergie per la gestione della previdenza complementare. Tremiamo all’idea di quale ruolo intenda far svolgere all’INPS in questa partita, forse quello di fornitore delle preziose banche dati in possesso dell’Istituto?
L’INPS di Mastrapasqua assomiglia sempre di più ad Equitalia e si rivolge ai pensionati in debito con l’ente previdenziale con la stessa freddezza di una cartella esattoriale. L’INPS di Mastrapasqua sta perdendo la sua anima sociale, quella sensibilità e attenzione verso i cittadini utenti che ha contraddistinto l’Istituto rispetto ad altre amministrazioni pubbliche. La telematizzazione spinta, la trasformazione dell’INPS in ente virtuale rientra in questa logica e dobbiamo impedire in tutti i modi che il disegno si realizzi. Per questo cogliamo con favore il ripensamento che è alla base della proposta di circolare sul servizio d’informazione e di consulenza, perché si pone in controtendenza a chi voleva chiudere definitivamente gli sportelli nelle sedi. Tuttavia ci deve essere una misura in ciascuna scelta organizzativa e non si può passare da un eccesso all’altro, intervenendo anche a gamba tesa sui ruoli della contrattazione decentrata. Ma avremo modo di approfondire in seguito questi argomenti perché sulla proposta di circolare abbiamo chiesto l’attivazione della concertazione.
Finiamo con un pensiero ai colleghi e ai cittadini de L’Aquila e dell’Abruzzo, nel giorno del terzo anniversario del terremoto che ha colpito quella terra, con un bacio e un abbraccio a quanti purtroppo non ci sono più.