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Lazio

I FRUTTI DELL'AUTOGESTIONE

Roma,

Comunicato n. 11/12 In allegato la locandina dell'ASSEMBLEA - CONVEGNO aperta a tutto il personale INPS della regione Lazio per il giorno 11 aprile 2012

Nel corso dell’incontro svoltosi ieri presso la sede regionale è stato consegnato alle OO.SS. un report con gli indicatori di produttività ed il piano budget a tutto il 29 febbraio scorso, riguardante al momento la sola incentivazione ordinaria.

Premesso che senza l’attivazione della clausola di salvaguardia alcune sedi non avrebbero raggiunto gli obiettivi programmati e comunque non condivisi, da un primo esame si può facilmente desumere che anche nel primo bimestre il Lazio è ai primi posti della classifica sulle aree di produzione, secondo solo al Veneto.

Abbiamo subito precisato che i numeri non ci appassionano particolarmente ma ci interessa che il risultato sia poi legato all’erogazione dell’incentivo (ordinario e speciale) senza problemi di sorta.

Un grosso plauso va naturalmente rivolto a tutti indistintamente i lavoratori del Lazio per aver raggiunto questi obiettivi sia pure provvisori in completa autogestione. Bisognerà ovviamente fare attenzione per evitare sorprese finali sempre possibili attivando un monitoraggio continuo.

Il discorso è poi scivolato sulla costruzione imbastita a Roma con le varie Filiali di coordinamento e sul gran lavoro portato avanti in questo periodo dai singoli nuclei di valutazione nell’assegnazione delle posizioni organizzative in regione.

Ancora una volta, abbiamo purtroppo constatato come siano state escluse delle professionalità conclamate, nonostante i complimenti di fatto si siano sprecati. Ad esse è stato risposto che bisogna “aspettare pazientemente il proprio turno”, mettersi in fila e magari, aggiungiamo noi, iscriversi alla UIL che non a caso ha avuto perfino l’impudenza di “festeggiare” in pubblico la cosiddetta vittoria per avere ottenuto il maggior numero di posizioni organizzative per i propri iscritti.

Per non parlare dei colleghi ai quali l’incarico è stato incredibilmente tolto, con le motivazioni più disparate: “Figure non funzionali all’organizzazione, sulle quali ha pesato il giudizio del direttore di sede e che non rispettano le gerarchie” (!).

Nel merito, la direzione regionale era stata chiara fin dall’inizio, confermando in tutto e per tutto l’applicazione di criteri con responsabilità esclusiva del nucleo (la cui revisione urgente, per inciso, è stata chiesta sul tavolo nazionale da tre OOSS su cinque), precisando che “le scelte operate sono state condivise quasi sempre all’unanimità dai singoli componenti del nucleo di valutazione” e facendo ancora riferimento agli atti di natura privatistica utilizzati. Con i risultati che conosciamo.

Un segnale positivo, in controtendenza, da rimarcare è stato certamente quello riguardante la rinuncia immediata di due colleghi ai quali era stata attribuita la pozione organizzativa soltanto una settimana prima.

In questo modo, le fila di chi oggi si rifiuta di dare gambe ad una riorganizzazione fallimentare si stanno, fortunatamente, allungando. Non sarebbe del resto stato possibile raggiungere lo sfascio di cui tutti siamo testimoni senza ufficiali, sottufficiali e altri graduati.

Dopo aver preso nota di alcune nostre richieste (blocco delle convocazioni che interferiscono sulla evoluzione del nuovo assetto organizzativo, definizione del budget straordinario, emergenza neve e problematiche insorgenti tra regionale e presidi nelle sedi) per le quali c’è stato un aggiornamento, la direzione infine ci ha consegnato un verbale d’intesa per l’apertura della nuova agenzia virtuale alla Borghesiana, definendone il bacino d’utenza. Una materia, questa, tutta da rivedere.