All'interno della cornice blindatissima del Patto di stabilità europeo che definirà con precisione i margini di manovra del governo per la prossima legge di bilancio, il Consiglio dei ministri ha approvato la nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza (Nadef) che delinea gli obbiettivi di finanza pubblica per il triennio 2024/2026.
Dalle prime indiscrezioni che trapelano dagli organi di stampa, le risorse stanziate per il rinnovo dei contratti pubblici si annunciano misere e comunque sensibilmente al di sotto della precedente tornata.
Ma vi è di più: il deficit previsto per il 2024 al 4,4 percento e quindi ben oltre il fatidico 3 percento, sicuramente produrrà scossoni nella trattativa con la Commissione europea col rischio assai concreto che queste risorse siano ulteriormente ridimensionate in ambito europeo.
Si annunciano, insomma, rinnovi contrattuali nel solco della austerità tout court.
E proprio per coprire l'irrisorietà delle risorse e distrarre l'attenzione dall'ennesima elemosina che si va configurando per i dipendenti pubblici, l'enfasi del governo si concentra ora su due misure: l'accorpamento dei primi due scaglioni di reddito alzando da 15.000 a 28.000 euro lordi l'aliquota irpef del 23 percento, e la geniale trovata del “carrello tricolore”.
Nel primo caso il vantaggio massimo arriverà a 260 euro l'anno (cioè 20 euro al mese) per chi guadagna sopra i 28.000 euro scendendo sotto questa soglia e salendo col crescere del reddito sopra i 28.000 euro.
Nel secondo caso si tratta di una misura provocatoria ed ornamentale in base alla quale per i prossimi tre mesi nei supermercati e nei negozi che hanno sottoscritto col governo il “trimestre tricolore” o il “patto tricolore” si adotterebbero misure ovvero sconti per calmierare i prezzi di una serie di prodotti sui quali verrebbe apposto il bollino tricolore. Ma naturalmente i prodotti sui quali applicarli, saranno liberamente scelti da ogni singola azienda laddove sarà praticabile dal punto di vista economico. In sintesi nessun controllo sui prezzi da parte del governo ma semplicemente ogni azienda sarò libera di fare come e ciò che vuole, salvaguardando il profitto.
Ciò che già avviene oggi con la differenza che lo sconto avrà invece del bollino della catena di distribuzione quello con la bandiera italiana, in modo che il governo possa surrettiziamente intestarsi l'operazione.
Con una inflazione volata oltre l'8 percento e un calo verticale dei salari il governo prosegue sulla strada della propaganda e della provocazione.
Sta a noi come categoria rispondere colpo su colpo ad un governo che elargisce mancette per i dipendenti pubblici mentre salvaguarda i profitti di banche e imprese. rivendicando rinnovi contrattuali pari a 300 euro netti mensili in busta paga.
VENERDI 17 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE DEL PI