Lavoratori,
dopo le pressioni della RdB/CUB, per convocare il tavolo previsto dalle norme inserite nel contratto integrativo, stamani (con giorni di ritardo), presieduto dai vertici del Dipartimento, si è aperto il tavolo di discussione.
Il Capo Dipartimento ha sottolineato l’immediata risposta del Corpo Nazionale all’evento sismico che ha colpito la regione Abruzzo, ha evidenziato come tutte le componenti facenti capo alla protezione civile, il governo e la popolazione tutta, ci abbiano riconosciuto.
Da questo momento il Capo Dipartimento ci ha invitati a riflettere insieme sul percorso da individuare nel proseguimento dell’emergenza per far crescere il CNVVF.
Inoltre ha voluto informarci di un anticipo di mobilità del solo personale abruzzese, così come vorrebbe dare al personale colpito dal sisma un segnale economico tramite l’ONA.
Per quanto ci riguarda come RdB/CUB, abbiamo voluto sottolineare come gli elogi di tutti questi devono concretizzarsi in un riconoscimento e valorizzazione dei lavoratori VV.F.
Abbiamo sottolineato la necessità di attivare tutti quei canali politici, come peraltro stiamo mettendo in pratica noi già dai primi minuti dal sisma, per colmare sia le grandi carenze sull’organico e di ammodernamento dei mezzi adibiti al soccorso e di colonna mobile, sia la situazione debitatoria del Copro stesso. Consequenziali agli elogi vorremmo vedere anche quegli agognati aumenti ai lavoratori VV.F che anche quando non si trovano sotto i riflettori mondiali si risparmiano nulla in termini di attività di soccorso.
Se la parte dell’immagine però va bene, quello che non è andato molto bene è la parte organizzativa interna al Corpo Nazionale.
Dopo la parte generale siamo scesi anche nei particolari dell’emergenza rilevando, al fine di migliorare la macchina organizzativa che, tutta la catena di comando ha presentato delle disorganizzazioni.
Le varie disposizioni emanate difformi da territorio a territorio, gli abusi commessi da alcuni dirigenti che hanno trattenuto il personale senza indicare quali competenze svolgere, mortificandolo, altri ancora mantenuti in servizio per far svolgere le “vigilanze o altre attività fuori dall’orario di lavoro tanto per raggranellare qualche soldo”
Abbiamo aperto il capitolo dei mezzi ed in particolare le colonne mobili, che devono per forza di cose essere ammodernate, si è sottolineato come alcune nostre tecniche di salvamento siano in contrasto con altri gruppi intervenuti sul territorio, così come si è evidenziato un’insufficienza troppo grave della struttura logistica, che necessita di maggior efficacia quantitativa e qualitativa, per evitare di dover affidarci ad altri per pasti o igiene, in particolar modo nei primi giorni dell’evento
Per ultimo abbiamo proposto di avviare immediatamente, prima che si spengano i riflettori sulle nostre attività, il censimento regionale di uomini, mezzi e materiali per verificarne consistenza ed efficienza, per poi dal centro stabilire criteri univoci sul territorio anche in materia di allertamento; quali mezzi inviare subito e quali di supporto, anche se poi si dovrà verificare la loro applicazione da parte dei dirigenti.
In merito alle fasi operative si è rimarcato come ancora oggi riteniamo azzardato l’abbassamento del dispositivo di soccorso nelle zone colpite dal sisma, anche perché sono migliaia le richieste di soccorso e di verifica statica che ci pervengono.
Il Capo Dipartimento dopo breve replica ha sostenuto di condividere le nostre posizioni ed ha rimandato alla prossima riunione altri aggiustamenti della macchina dei soccorsi.
Ci auspichiamo che per il Corpo Nazionale VV.F. non si traduca tutto solo nella solita “medaglia”