Le motivazioni contenute nella sentenza della Corte Costituzionale 231/2013, pubblicata oggi e relativa all'incostituzionalità dell'art.19, confermano quanto affermiamo da anni: la necessità assoluta di una legge sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sui posti di lavoro e sulla rappresentanza sindacale.
Non serve una legge qualunque, ora serve immediatamente una legge che riporti democrazia e libertà nel mondo del lavoro, contro il monopolio di Cgil, Cisl e Uil e le discriminazioni delle aziende che sino ad oggi continuano a scegliere i propri interlocutori sindacali per sottoscrivere accordi e contratti sempre peggiori per i lavoratori.
Serve una legge che riporti in primo piano non gli interessi dei sindacati che "collaborano" ma i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che devono e possono esprimersi liberamente e decidere da chi essere rappresentati sindacalmente.