Alle quattro del mattino del 23 dicembre scorso, dopo otto anni di blocco contrattuale, è stato sottoscritto un brutto accordo che penalizza ancora una volta i lavoratori delle Aree A e B.
- L’aumento contrattuale di un A1 è 63 euro e non 85;
- Dopo otto anni di blocco non si restituisce nemmeno il 40% dell’inflazione registrata tra il 2010 e il 2017;
- L’Ordinamento professionale rimane invariato, lasciando irrisolto il problema del mansionismo;
- Le posizioni organizzative restano a carico del Fondo della produttività;
- Non c’è nessun recupero del potere contrattuale del sindacato;
- Orario di lavoro, mobilità e formazione saranno decisi dall’amministrazione;
- Nei contratti integrativi sarà obbligatorio assegnare una quota d’incentivo ad una ristretta parte di lavoratori ritenuti più meritevoli.
USB non ha firmato il contratto, provando fino all’ultimo ad impedire una chiusura frettolosa della trattativa ed avanzando concrete proposte in linea con la propria piattaforma rivendicativa.
CGIL-CISL-UIL hanno avuto fretta di firmare per fare un favore al Governo in vista delle elezioni politiche e per ipotecare una nuova loro affermazione alle prossime elezioni RSU del 2018.
Rispondiamo come si deve a questi sindacati che hanno svenduto ancora una volta i diritti e gli interessi dei lavoratori.
Ci sono ancora tre giorni per cancellarsi da CGIL-CISL-UIL prima della conta degli iscritti per il calcolo della rappresentatività.
Cancellatevi in massa dai sindacati gialli, amici dell’amministrazione e della controparte, complici delle politiche di restrizione dei diritti.
Alleghiamo il modello fac-simile per la cancellazione e il modello d’iscrizione alla USB.
Rafforziamo il vero sindacato, quello che lotta ancora, che non si arrende, che ci mette cuore e passione e non freddo calcolo politico.
BUON 2018 A TUTTE E TUTTI