A fine dicembre saranno conteggiati gli iscritti a ciascun sindacato e quel dato sarà preso in considerazione per il calcolo della rappresentatività. Manca pochissimo. Se pensi che la USB Pubblico Impiego meriti il tuo sostegno iscriviti ora, non aspettare.
Siamo nel pieno della vertenza per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, dopo 8 anni di blocco. Gli altri sindacati si sono accordati per 85 euro medi lordi a regime nel 2018, meno della metà della sola inflazione registrata dal 2010 ad oggi. Aumento medio significa che sarà parametrato sui livelli retributivi: le retribuzioni più basse percepiranno un incremento inferiore, mentre quelle più alte uno maggiore, aumentando ancora la forbice retributiva. Inoltre, vorrebbero introdurre l’obbligatorietà dell’adesione alla previdenza complementare privata e barattare parte dell’aumento contrattuale con servizi di welfare aziendale privato. Nessuna proposta ufficiale sugli ordinamenti professionali e sullo sblocco delle carriere da un’area all’altra, né sull’orario di lavoro.
QUESTE INVECE LE PROPOSTE DELLA USB:
- 300 euro di aumento uguale per tutti, per restituire l’inflazione ai livelli alti e riconoscere un significativo incremento a quelli più bassi.
- l’area unica amministrativa, riunendo in un’unica area il personale attualmente diviso in tre o quattro distinte aree, per superare i vincoli di legge che oggi impediscono a molti lavoratori il passaggio all’area superiore e per facilitare le progressioni professionali ed economiche.
- la riduzione dell’orario settimanale a 32 ore, a parità di retribuzione, per costringere le controparti e il Governo ad assumere e per diminuire il tempo del lavoro.
Stanno discutendo il rinnovo del tuo contratto in silenzio, senza informarti. Vogliono chiudere in fretta per dare quattro soldi di arretrati una tantum (si parla di 400/500 euro medi lordi per 8 anni di blocco), prima che si svolgano le elezioni politiche e quelle per il rinnovo delle RSU (le rappresentanze sindacali di posto di lavoro).
Iscriviti ora alla USB, rafforza il sindacato conflittuale, indipendente, di base.
L’Aran (l’Agenzia negoziale del Governo) conterà quanti iscritti avrà ciascuna organizzazione sindacale a dicembre 2017 e quel dato, insieme ai voti delle elezioni RSU di marzo 2018, assegnerà la percentuale di rappresentatività a ciascuna organizzazione sindacale. Se i sindacati gialli, padronali, conniventi con le amministrazioni e con il governo avranno complessivamente ancora una volta l’80% di rappresentatività, vorrà dire che per i lavoratori del pubblico impiego le cose continueranno a peggiorare, proprio come successo fino ad ora.
Se invece vuoi contribuire a cambiare la pubblica amministrazione; se vuoi che i diritti tornino a chiamarsi tali e non ad essere considerati favori; se vuoi pari opportunità per tutti e non clientelismo; se vuoi che i doveri siano scritti e concordati e non imposti arbitrariamente con un autoritarismo sempre più imperante, allora
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