È arrivato oggi, in un’intervista rilasciata al Financial Times l'annuncio da parte di Sajan Jindall, amministratore delegato del colosso siderurgico JSW Steel, dell'intenzione di mettere in vendita lo stabilimento siderurgico di Piombino.
Un fatto che se veritiero e confermato è grave e clamoroso, e che rischia di azzerare di colpo la discussione sulle sorti dello stabilimento e dei suoi lavoratori.
USB aveva a più riprese sostenuto la necessità di cacciare Jindall, soggetto che per quanto riguarda Piombino non ha mai rispettato un accordo e si è ben guardato dal presentare un piano industriale in un quadro in cui per anni ha succhiato ammortizzatori allo Stato e sangue e sudore ai lavoratori.
Sono ancora più inaccettabili da questo punto di vista il silenzio del Governo dopo questo annuncio, e l'assenza di una discussione con le organizzazioni sindacali che si sono unite per difendere lo stabilimento ed il futuro di Piombino nonché quello della siderurgia in Italia.
Il Governo ha gravi responsabilità, di come ha gestito questa partita e di come ha permesso per l'ennesima volta che una multinazionale si faccia "cavalletta" della comunità a danno di tutti.
Chiediamo subito, un incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico, in presenza del ministro Giorgetti, della Regione e di tutti gli enti locali.
È necessario subito un confronto senza perdere un minuto di tempo.
Nel frattempo, proporremo alle altre organizzazioni di sostenere questa richiesta di convocazione e la proclamazione necessaria di una prima mobilitazione forte delle maestranze che coinvolga la cittadinanza.
USB Nazionale - Lavoro Privato