Cari colleghi,
distraggo qualche minuto del Vostro tempo al lavoro per raccontarVi i miei ultimi tre giorni.
Qualche tempo fà qualcuno di Voi, bonariamente penso, mi ha contestato di non aver reso noto l'incontro con l'On.le Lussana, quindi me ne scuso per allora, non farò lo stesso errore e spero che avrete voglia, oggi, di seguire ciò che è accaduto, con lo stesso interesse che avete avuto allora.
Qualcuno di Voi sarà già a conoscenza del fatto che si è tenuto a Roma il Congresso fondativo dell'USB, Unione Sindacale di Base, che nasce dalla fusione di RdB-CUB e di SDL, altro sindacato che raccoglie maggiori adesioni nel lavoro privato.
Questo processo di unificazione è iniziato due anni fà, per l'ambizioso progetto di rappresentare di più e meglio il mondo dei lavoratori, nelle loro sfaccettature, in un momento di crisi come questo.
Claudio De Simone, mio marito, ed io abbiamo partecipato e votato, in quanto delegati, eletti dal Congresso Regionale per rappresentare Bergamo.
Sono stati tre giorni molto intensi, a maggior ragione per me, che mi sono avvicinata a questo mondo solo di recente. Devo confessare che all'inizio ho avuto anche un certo shock, soprattutto per l'impatto che hanno avuto su di me gli interventi dei colleghi del privato, che hanno parlato di vertenze fallite, licenziamenti, ritorsioni per l'attività sindacale svolta.
Mi sono chiesta se la mia presenza avesse un senso in un mondo che inizialmente mi sembrava così estremo e lontano da me. Il sindacato come si faceva una volta, le battaglie dei nostri padri, forse dei nostri nonni.
Noi siamo pubblico impiego, mi sono detta, ma chi ci licenzia, chi ci mette in cassa-integrazione. Forse si sta esagerando, forse sono un po' catastrofisti e naif, questi qui.
Poi..
Poi siamo andati a mangiare, e seduti tutti ai tavoli, ho guardato chi mi circondava. Colleghi dell'Inps, Sanità, Inail, Difesa, provenienti da tutte le Regioni, per la grandissima maggioranza sopra i 50/55 anni.
Ho chiesto il motivo. Non ti sei accorta, mi dicono, che non si fanno più concorsi, tranne poche eccezioni (vedi Agenzia delle Entrate)? E quei pochi sono per poche decine di posti, un'illusione per chi li fa, una chimera costosa e quasi irraggiungibile.
Ci hanno ridotto in pochi, stanchi, demotivati, mal pagati.
Quello che altrove hanno attuato con i licenziamenti, qui lo stanno ottenendo con il mancato ricambio generazionale, con una politica della denigrazione e della mistificazione.
Ad un certo punto, poi, sono rimasta folgorata da un intervento di un lavoratore del privato e ve lo riporto in sintesi. Anni fà si tentò un attacco frontale al mondo del lavoro, per la precisione all'art. 18, e ci fu una reazione massiccia da parte dei lavoratori, con scioperi e manifestazioni di piazza. Adesso i nostri politici sono diventati molto sottili. L'attacco frontale è stato portato al pubblico impiego, con la campagna di diffamazione che sappiamo, minando i diritti, giustificando il tutto con la ricerca dell'efficienza e della MERITOCRAZIA. Tuttavia il Pubblico Impiego non ha saputo reagire, anzi, il lavoratore ha subito il linciaggio in silenzio.
E questo progetto però, e i lavoratori del privato lo iniziano ad avere chiaro, ha il fine di colpire TUTTO il mondo del lavoro e le sue tutele.
Hanno diviso i lavoratori, che si sono scontrati tra pubblici e privati, tra fannulloni e non, tra nord e sud, tra italiani e stranieri.. Siamo lo strumento infallibile ed intelligente per la distruzione del welfare e dei servizi pubblici. Lo Stato sociale che i nostri padri hanno costruito sta andando in fumo.
Poi il congresso è continuato: un intervento dopo l'altro, a ritmi incessanti, sulla situazione attuale, quella manovra che domani verrà varata, che sicuramente vedrà il pubblico impiego nel mirino, già martoriato da tutte le Riforme di questi anni, con la perdita del potere d'acquisto del salario.
Vedrà le famiglie, già indebitate, ulteriormente indebolite dal taglio dei servizi, o dall'aumento del costo degli stessi (a proposito, e mi rivolgo alle mamme, avete visto quanto contribuisce il Comune di Bergamo, per due settimane di CRE dei nostri figli? La bellezza di € 11, su un totale di € 168).
In questo tre giorni ho visto persone che non si arrendono al momento storico, e che, abituati a combattere la politica concertativa dei maggiori sindacati, non cercano alibi per dire NO, ho visto lavoratori che in prima persona si impegnano sul loro territorio per riportare la giustizia e la solidarietà fra i lavoratori tutti.
E' a quel punto che mi sono accorta di essere proprio nel posto giusto, e che, come ha detto il collega della Giustizia di Salerno, io fra venti anni ai miei figli non potrò dire che non c'ero, perchè io adesso ci sono.
E per tutti i motivi che vi ho detto, e ancora per quelli che non sono riuscita a dirVi, ho fatto il definitivo passo dentro questo sindacato, con tutta la passione che mi contraddistingue e con tutto il tempo che riuscirò a racimolare dal lavoro e dalla mia famiglia.
Perdonatemi quindi, se magari non saprò parlare d'altro, o magari se farò discorsi che a qualcuno non piaceranno, magari inizierete pure ad evitarmi nel corridoio. Quello che mi auguro e spero è che io possa diventare, come ogni "sindacalista" dovrebbe essere, un punto di riferimento per i colleghi, un aiuto all'interno del posto di lavoro. Spero che questa scelta venga vista da parte Vostra con favore e non con sospetto, come una risorsa anche solo ai fini del confronto.
Termino con le tre parole simbolo del MIO sindacato: Unione, Solidarietà, Bisogni. Tre parole che racchiudono tutto.
Francesca Mezzanotte
Delegato USB Pubblico Impiego Bergamo
RISPOSTA DI PINA TODISCO
Grazie Francesca le tue parole mi hanno commossa e quello che non sono riuscita a fare durante la tre giorni, cioè piangere lo sto facendo adesso.
le tue parole oggi mi dicono che l'impegno, la passione, l'energia che io e tanti altri militanti profondiamo nella e con la RdB (oggi USB) non sono andati persi anzi ne è valsa la pena.
sono pronta a ricominciare come e più di prima.
un abbraccio a te, claudio e tutta la tua famiglia
pina