Ennesimo capitolo della tormentata vicenda che tuttora vede cinque coraggiose colleghe gestire quotidianamente l’avamposto di Anzio ai confini dell’ex impero.
Superficialità e noncuranza da una parte, miste a promesse mai mantenute dal comune dall’altra, hanno prodotto soltanto una serie di soluzioni tampone, che oggi lasciano il tempo che trovano, facendo peraltro incancrenire la situazione.
La gestione, sempre più problematica, dei rapporti con l’utenza che ogni giorno si accalca presso il Punto INPS è stata qualche giorno fa oggetto di un apposito incontro convocato dalla nuova direzione di sede su precisa richiesta della USB.
Ciò, in quanto l’organizzazione degli sportelli risultava attivata tout court senza alcuna condivisione sulla base del primo ordine di servizio emanato dalla Filiale (vedi documenti del 28.01.2014 emessi tutti nella stessa data). All’apertura del tavolo negoziale, dopo i necessari chiarimenti forniti nel merito dalla direzione della Filiale, abbiamo perciò espresso subito la nostra posizione:
- Considerando che al momento non c’è nessun potere di chiudere il Punto INPS da parte dell’amministrazione, né tanto meno l’intenzione da parte nostra, bisognerà attendere tempi migliori per trasformarlo in un’Agenzia;
- Resta inteso che, ad ogni buon conto, si convocano sempre prima la RSU e le OOSS e solo successivamente si emette l’eventuale ordine di servizio specie se si tratta di una materia particolarmente delicata e già dibattuta;
- Mantenere gli attuali tre sportelli e fornire un congruo tempo al personale della sede madre per acquisire altre disponibilità a coprire il servizio sulla base ovviamente della volontarietà incentivata, appare idonea soluzione.
Considerazioni e proposte inoltrate già quattro mesi or sono, in occasione delle assemblee USB (del 20.09.2013) ed RSU (del 9.10.2013), che hanno entrambe coinvolto fattivamente il personale nel suo complesso, ma trascurate sul tavolo regionale senza por tempo in mezzo nell’attesa delle graduatorie sulla mobilità.
Nel corso dell’incontro la direzione ci ha poi comunicato il totale coinvolgimento della Filiale in questa operazione di tardivo soccorso al Punto INPS assicurando anche la presenza di un funzionario responsabile presso l’edificio ogni giorno in modo tale da poter assolvere con maggiore prontezza alle richieste dell’utenza.
Che poi è quanto inutilmente hanno chiesto, a gran voce e con ogni mezzo, nel corso degli ultimi sei mesi, le cinque coraggiose colleghe di cui sopra, in realtà ora ridottesi a due. Voci portate all’esasperazione di colleghe lasciate a gridare nel deserto. Voci accorate e comunque determinate, che parlano di abbandono.
Sul termine della riunione ci è parso tuttavia di capire che qualcosa lentamente forse ora sta cambiando. Di certo una rondine non fa primavera, ma salutiamo positivamente il fatto che la nuova direzione della sede di Pomezia abbia inteso cambiare marcia recandosi in meno di un mese già molte volte nell’avamposto. Dove un personale bistrattato non smette di scontare il suo peccato d’origine e attende fiducioso, nonostante le incredibili traversie, supporto e collaborazione.
Probabilmente è questa l’ultima opportunità per tenere dignitosamente in vita il Punto INPS di Anzio. Bisogna far presto. Poi ineluttabilmente salterà il banco.