I segretari di Cgil e Uil hanno annunciato uno sciopero generale per la fine di novembre contro il governo Meloni e la sua legge di bilancio. È sempre una buona notizia quando le grandi organizzazioni sindacali decidono di uscire dalla passività e chiamano i lavoratori alla lotta, ma l’annuncio stride con il comportamento delle stesse organizzazioni ai tavoli negoziali. Negli ultimi tempi hanno continuato a firmare accordi e contratti che peggiorano le condizioni di lavoro e sul piano salariale non consentono nemmeno di recuperare la perdita di potere d’acquisto subita in questi anni. Inoltre, quando sottopongono in modo corretto gli accordi al vaglio dei lavoratori ricevono per lo più sonori schiaffoni, al punto che sono costretti a millantare assemblee che si rifiutano di tenere, inventandosi di aver raccolto l’approvazione dei lavoratori, è il caso dei portuali di questi giorni. Ed infine, è sempre più frequente il mancato rinnovo delle RSU e la firma di accordi con RSU scadute da anni, per esempio nelle ferrovie. E infine il nodo dei rapporti con la Cisl. Non fanno lo sciopero generale insieme, ma poi sono d’accordo e firmano assieme praticamente tutti i contratti.
Vediamo alcuni casi concreti.
Hanno appena firmato con la Cisl il contratto dei portuali sonoramente bocciato a Genova e dato per approvato negli altri porti sulla base di assemblee fantasma o consultazioni disertate dalla stragrande maggioranza dei lavoratori. Hanno firmato un accordo nella manutenzione delle ferrovie, insieme alla Cisl, che aumenta la flessibilità, aggravando i problemi della sicurezza in un settore martoriato da orribili stragi, e che è stato bocciato da ripetuti scioperi che hanno coinvolto più del 90% della categoria. Hanno firmato il contratto nazionale per i lavoratori Rai, anche lì con la Cisl, che è stato bocciato dal referendum tra i lavoratori. Hanno firmato un accordo nella più grande azienda del trasporto locale, l’Atac di Roma, anche lì con la Cisl, che rispecchia la stessa logica di quello delle ferrovie perché aumenta la flessibilità e allarga a dismisura il sistema dei turni spezzati, contro il quale ha scioperato qualche giorno fa la gran parte dei dipendenti dell’azienda. Continuano a firmare accordi e contratti nel mondo del lavoro povero, sottopagato, è meglio dire, sempre insieme alla Cisl, con paghe orarie abbondantemente al di sotto della decenza e dei limiti costituzionali, riconosciuti recentemente anche dalla Corte Costituzionale. Nel settore delle cooperative sociali l’ultimo rinnovo, lo scorso anno, si è tenuto abbondantemente al di sotto del rincaro dei prezzi degli ultimi anni. In primavera hanno rinnovato i contratti del commercio, anche lì assieme alla Cisl, concedendo un aggravio di flessibilità oraria in un settore dove il lavoro è già sottoposto ad una fortissima elasticità. E la lista potrebbe continuare ancora a lungo, ci scusiamo per tutte le categorie che non abbiamo citato!
La pratica dello sciopero generale e della difesa del salario comincia dai posti di lavoro. L’USB conferma lo sciopero generale del 13 dicembre.