La decisione di convocare un Consiglio dei ministri nella data del Primo Maggio per annunciare la cancellazione del Reddito di Cittadinanza, più libertà alle imprese nell’utilizzo dei contratti a termine e un nuovo taglio al cuneo fiscale costituisce una vera e propria provocazione verso tutto il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici.
L’aumento della precarietà viene spacciato come “politica per il lavoro”, così come la vergogna del Decreto Cutro pochi giorni fa è stata contrabbandata come una misura di sostegno al lavoro delle donne.
L’abolizione del sostegno all’affitto invece non l’hanno neanche giustificata: lo hanno tolto e basta. Attraverso l’uso spudorato della menzogna, il governo Meloni prova a raccontarci una realtà che non esiste.
Ma il Primo Maggio è una giornata simbolica e utilizzarla per affermare una narrazione ispirata alla retorica mussoliniana e finalizzata a nascondere le condizioni di sfruttamento e di bassi salari, che sono il dato drammatico che stiamo vivendo, è un’operazione insidiosa oltre che spregevole.
Questo governo sta rispettando tutti i diktat dell’Unione Europea sul piano delle politiche sociali e del lavoro, così come si è completamente uniformato alle richieste USA sul sostegno alla guerra in Ucraina. Ma non si accontenta, vuole introdurre una sua lettura del mondo e per farlo è costretto a recuperare la cultura da cui proviene, che è quella del Ventennio.
Per questo il Primo Maggio quest’anno assume un valore particolare: scendere in piazza a rivendicare l’aumento dei salari e il no alla guerra, secco e incondizionato, è anche una difesa della nostra storia e del punto di vista indipendente del movimento dei lavoratori di tutto il mondo.
È il rifiuto netto del messaggio tossico che il governo diffonde per dividere la società, mettendo i lavoratori contro i percettori di reddito e i lavoratori italiani contro quelli stranieri.
L’USB è impegnata a promuovere manifestazioni e iniziative in tante piazze del Paese. Il Primo Maggio è la nostra Festa, non permettiamo al governo di sporcarla con le sue menzogne.
Unione Sindacale di Base