Lo scorso 17 luglio si è svolto il secondo incontro del tavolo tecnico sul mansionismo, anzi, per essere precisi, dell’analisi delle competenze, perché alla sola parola mansionismo all’amministrazione e alle altre organizzazioni sindacali viene l’orticaria. Tra una “dotta” disquisizione su modello induttivo o deduttivo e la definizione di “competenza”, ci sembra che siamo ben lontani dal chiarire ai lavoratori quali siano le mansioni che devono essere svolte da chi è inserito rispettivamente in una delle aree professionali A-B-C. Il tavolo tecnico, a nostro parere, deve servire a mettere in relazione il sistema di classificazione stabilito dal contratto nazionale con il modello organizzativo scelto dall’INPS e verificare se sussistono evidenti contraddizioni. Poi sarà il tavolo sindacale nazionale ad individuare e sostenere i percorsi di crescita professionale.
Ci sembra, invece, che si voglia restare su un piano generico, che può essere utile per svolgere un’indagine sui fabbisogni formativi o per individuare un sistema di valutazione, ma non per lo scopo che ci ha portato a chiedere e ottenere il tavolo tecnico. Non vogliamo buttare a mare il lavoro che gli uffici della direzione centrale Organizzazione stanno elaborando, tuttavia abbiamo l’esigenza che si rompano gli indugi e si vada in profondità, senza riserve e paure, per fare chiarezza sui compiti che il personale è tenuto a svolgere per contratto.
Non abbiamo il timore, come altre organizzazioni sindacali, che poi qualche dirigente intervenga per “ingessare” i lavoratori nell’area di appartenenza e nelle funzioni previste per quella specifica area. Questo è il velato ricatto che può arrivare dalla parte datoriale e che il sindacato deve respingere con coraggio e fermezza, rivendicando chiarezza e trasparenza nell’impiego dei lavoratori.
La riunione è stata aggiornata all’11 settembre. Se per quella data l’amministrazione non darà segni di voler discutere su un piano di concretezza, siamo pronti a rilanciare la mobilitazione di tutti i lavoratori delle Aree A e B perché, per quanto ci riguarda, l’espressione mansionismo è ancora la più appropriata per descrivere la situazione di sfruttamento in atto nei confronti di una parte dei lavoratori dell’ente, compresi, ovviamente, quelli provenienti dai soppressi INPDAP e ENPALS.