Al Direttore Generale
Dott. Mauro Nori
Oggetto: Nota INPS.0064.02/08/2012.0004751
Gentile Direttore,
in merito alla Sua nota riportata in oggetto ci teniamo innanzitutto a chiarire che in nessun nostro comunicato si può rilevare “un’aggressione all’istituzione di cui facciamo parte”. Al contrario, ci siamo sempre battuti e continuiamo a farlo per difendere il passato e il futuro dell’ente da chi invece ha come obbiettivo la privatizzazione delle pensioni e la fine della previdenza sociale pubblica.
E’ vero, “sbagliamo tutti” come Lei scrive, ma con una differenza sostanziale: se a sbagliare siamo noi lavoratori subiamo immediate e pesanti ritorsioni attraverso un uso vessatorio del Codice disciplinare, mentre se a sbagliare sono i dirigenti spesso non viene preso alcun provvedimento e quando, nei rari casi, ci si decide ad intervenire, anche nei casi più gravi, in cui ci sarebbe rilievo penale, al dirigente è concessa ogni sorta di salvaguardia economica e di funzione. Queste ingiustizie determinano profonda indignazione, senza per questo venire mai meno al rispetto della persona. Anche nel comunicato USB N. 50 da Lei preso in esame, ad essere attaccata è la modalità con cui il Capo del Personale esercita la sua funzione, giammai la sua persona.
Come si fa a restare impassibili di fronte ad una gestione del Personale che sembra rivolgersi contro i lavoratori piuttosto che prestare ascolto alle loro giuste istanze:
- Richiami disciplinari impartiti a lavoratori che hanno inviato mail di solidarietà sindacale in occasione di un’iniziativa sul mansionismo;
- divieto di utilizzo dei locali della Direzione Generale per tenere assemblee del Personale;
- mancato rispetto delle norme stabilite dal contratto integrativo di ente in merito al riassorbimento del costo dei passaggi economici 2010;
- divieto di partecipazione ai corsi di formazione per il Personale delle Aree A e B (corretto con successivo messaggio e su pressione sindacale);
- mancata emanazione delle selezioni interne 2011.
Negli oltre settanta comunicati che ogni anno scriviamo, non ci siamo mai rivolti alla dirigenza individuandola come “un avversario” ma semmai una controparte contrattuale. Per noi gli avversari sono altri e sono quelli di classe, contro i quali lottiamo ogni giorno con gli strumenti che il movimento dei lavoratori ha conquistato e che si tenta di sottrarci. Se il Capo del Personale si è sentito offeso nella propria dignità personale dai contenuti del comunicato N. 50 ce ne scusiamo e chiariamo da subito che non era nelle nostre intenzioni. Per il resto, le critiche restano tutte e attendiamo che nel mese di agosto ci siano segnali di chiara discontinuità nella gestione del Personale. Altrimenti, confermiamo la nostra intenzione di avviare dentro l’INPS una stagione di conflitto radicale, sempre nel rispetto delle regole contrattuali e di Legge, pretendendo allo stesso tempo rispetto per il nostro ruolo di rappresentanti dei lavoratori.
Roma, 3 agosto 2012
p. USB Pubblico Impiego INPS
Luigi Romagnoli