Su segnalazione del Capo del personale dell’INPS è stato aperto un procedimento disciplinare verso i tre delegati nazionali dell’USB (Luigi Romagnoli, Vincenzo Campolo e Libero Ponticelli) con proposta di licenziamento senza preavviso. Il 12 settembre è prevista la discussione del procedimento.
Un attacco rabbioso e spropositato, che non ha precedenti all’INPS, attuato con lo scopo di tagliare alla radice il dissenso e impedire a USB di continuare a denunciare le tante illegittimità, ultima quella che ha visto il Capo del personale dell’INPS, lo stesso che ha sollecitato i procedimenti disciplinari, “interpretare” a proprio favore il Regolamento interno e autorizzarsi un prestito di € 155.000,00, superiore di ben € 64.000,00 al massimo concedibile ad un dirigente generale.
Invece di licenziare il dirigente infedele, l’INPS vorrebbe mandare a casa i delegati sindacali che hanno denunciato l’illegittimità! Nel comunicato USB N. 50 del 31 luglio scorso era espresso con chiarezza un giudizio che, alla luce di quanto accaduto, appare inoppugnabile, riguardo una pubblica amministrazione che “protegge in modo omertoso i livelli apicali della burocrazia” mentre usa le maniere forti con i lavoratori delle aree professionali. L’uso vessatorio del Codice disciplinare è provato dal procedimento contro i tre dirigenti sindacali dell’USB dell’INPS.
L’attacco, quindi, è politico. La determinata opposizione di USB ai processi di riorganizzazione dell’INPS, alle esternalizzazioni, alla privatizzazione dei servizi e allo smantellamento della previdenza pubblica, ha trovato un consenso sempre più diffuso tra i lavoratori che si è manifestato apertamente alle ultime elezioni RSU. Chi persegue disegni di privatizzazione delle funzioni svolte dalla pubblica amministrazione deve aver pensato che tagliando il “male” alla radice avrebbe indebolito la capacità di reazione dei lavoratori e lanciato un monito a tutti.
La risposta a questa aggressione deve essere ancora una volta forte e organizzata. E’ stato proclamato lo stato di agitazione ed esperito il tentativo di conciliazione per indire lo sciopero dei lavoratori dell’INPS contro un’amministrazione che nega i fondamentali diritti sindacali e dei lavoratori, non facendo nulla per risolvere i problemi che si trascinano da anni.
Esprimere concreta solidarietà e vicinanza ai tre delegati nazionali dell’USB, come sta già accadendo in queste ore, costruendo momenti di confronto e di lotta nelle sedi, è il modo migliore per cominciare a rispondere alle provocazioni dell’amministrazione e a far crescere una mobilitazione generale. Il 12 settembre, in concomitanza con la discussione dei tre procedimenti disciplinari, la Confederazione Nazionale USB ha organizzato una manifestazione davanti alla direzione generale dell’INPS, che coinvolgerà prevalentemente lavoratori e delegati sindacali del Lazio, rinviando alla giornata in cui sarà indetto lo sciopero l’organizzazione di una manifestazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dell’INPS.