Pur essendo a rischio licenziamento per un procedimento disciplinare assurdo e illegittimo, non ci facciamo distrarre rispetto al resto dei problemi che sono ancora senza soluzione. I continui rinvii, il tergiversare, le prese in giro e gli atti d’arroganza dell’amministrazione, sono gli elementi che hanno determinato i toni accesi del tanto discusso comunicato USB N. 50. Il tempo passa e i tanti problemi irrisolti restano ancora lì, pesando sulle condizioni dei lavoratori, togliendo loro ogni possibilità di crescita professionale ed economica, anzi, addirittura peggiorandone le condizioni con l’imminente taglio del valore dei buoni pasto sul quale l’amministrazione non ha mosso un dito nei confronti del governo. Dove sono finiti i tanto esaltati “camminatori”? Erano forse troppo impegnati ad autorizzarsi prestiti maggiorati e a costruire carte false per pensare al resto dei lavoratori?
USB è intenzionata ad andare allo sciopero dei lavoratori dell’INPS, al di là della questione relativa al nostro licenziamento. C’è bisogno di una diversa politica del personale, di nuova energia che possa portare a risultati positivi. Negli ultimi anni qualcuno ha fatto passare per conquiste vistosi passi indietro nelle condizioni di lavoro, nella tutela dei diritti, nella salvaguardia del livello economico degli stipendi. Occorre dare un segnale forte rispetto ai processi di riorganizzazione dell’ente, ad accorpamenti di altre amministrazioni pubbliche, che hanno come finalità il taglio dei servizi e del personale.
Alleghiamo al presente comunicato l’esito del tentativo di conciliazione comunicato dal Ministero del Lavoro. Il 12 settembre, all’interno della manifestazione convocata davanti alla direzione generale dell’INPS, discuteremo sui modi, i tempi e i contenuti dell’iniziativa di sciopero.
USB CHIEDE IL LICENZIAMENTO DEL CAPO DEL PERSONALE INPS
Con nota riservata inviata per mail il 4 settembre scorso e per raccomandata con ricevuta di ritorno il 5 settembre, a Presidente, Direttore Generale, Presidente del CIV, Presidente del Collegio dei Sindaci, Magistrato della Corte dei conti, Direttore Centrale Ispettorato Audit e Sicurezza, USB ha chiesto il licenziamento senza preavviso del Capo del personale dell’INPS, in base all’art. 4, comma 10, lettera b) del Regolamento di disciplina del personale con qualifica di dirigente.
Alla nota è stata allegata documentazione che evidenzia la gravità dei fatti inerenti il prestito autorizzato a sé stesso dal Capo del personale. Sulla vicenda, USB aveva già inviato una prima segnalazione all’amministrazione in data 12 giugno 2012, rimasta senza alcun riscontro.
Qualora nel termine di 15 giorni dalla ricezione della nota del 4 settembre gli Organi dell’amministrazione non riferissero sulle iniziative assunte, USB si è riservata di rivolgersi alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti.
SUL LICENZIAMENTO DEI DELEGATI USB SI MUOVONO LE RSU
Vogliamo rinnovare il ringraziamento alle colleghe e ai colleghi, agli iscritti, alle strutture USB che in questi giorni difficili ci stanno facendo sentire la loro vicinanza e solidarietà con mail, telefonate, ordini del giorno votati da assemblee. Ci scrivono anche lavoratori che hanno idee diverse dalle nostre, a cui magari non piacciono certe nostre espressioni (e su questo un giorno vorremmo tornare a riflettere serenamente), ma che di fronte alla brutale aggressione dell’amministrazione con la minaccia di licenziamento sentono il bisogno di schierarsi e di dire no, questo non lo permettiamo. Ringraziamo ancora il SI-COBAS, l’ANIV e l’ANMI-FEMEPA per loro piena e convinta solidarietà.
Nelle ultime ore registriamo con piacere la presa di posizione di alcune RSU che hanno approvato documenti in cui si chiede il ritiro del procedimento disciplinare. E’ quell’unità sindacale dal basso che abbiamo sempre apprezzato e per la quale continuiamo ad impegnarci. E’ un segnale positivo che speriamo possa diffondersi su tutto il territorio nazionale, perché l’attacco è al Sindacato e non solo alla USB.
Il 12 settembre incontriamoci davanti alla direzione generale dell’INPS o mobilitiamoci localmente se non ci è possibile venire a Roma. Facciamo del 12 settembre la giornata in cui sentirci orgogliosi di difendere il Sindacato, quello strumento che non deve morire ma continuare a vivere nelle lotte dei lavoratori.