Negli ultimi tempi sono cresciuti in maniera preoccupante i segnali di attacco nei confronti dell'USB.
Fioccano denunce per le nostre partecipazioni ai momenti conflittuali che, seppur ancora insufficienti, stanno segnando l'unica resistenza ai provvedimenti assunti da Monti e dai suoi ministri banchieri.
Viene pesantemente messa in discussione la stessa esistenza del pluralismo sindacale attraverso il tentativo di ridurre gli spazi e le agibilità sindacali con la scusa della riduzione della spesa.
Si tenta di decapitare, attraverso i licenziamenti, le strutture di direzione dell'organizzazione, da quelle aziendali alle più antiche e conflittuali strutture nazionali quale quella dell'Inps, che ha dato i natali al sindacalismo di base nel pubblico impiego oltre trent'anni fa.
Bisogna alzare la guardia!
L'ultimo episodio in ordine di tempo, quello dell'INPS, rende plasticamente la misura di quanto sta accadendo.
Tre dirigenti sindacali nazionali dell'USB pubblico impiego, impegnati quotidianamente nell'organizzazione del conflitto all'INPS a difesa della previdenza pubblica, sono stati proposti per il licenziamento immediato senza preavviso per aver prodotto un comunicato sindacale indigesto all'amministrazione. Il 12 settembre sono chiamati a difendersi di fronte alla commissione di disciplina nazionale dell'Ente previdenziale per il reato di lesa maestà! La colpa che si imputa loro, infatti, e' quella di aver costantemente denunciato, come fanno tutte le strutture USB nelle aziende in cui operano, i continui misfatti compiuti dalla dirigenza a danno del personale e/o della funzionalità della pubblica amministrazione.
Addirittura si imputa, oggi ai tre compagni della direzione nazionale ma era già accaduto recentemente nei confronti di dirigenti di Federazioni territoriali, il fatto che anche i dirigenti sindacali, pur se in distacco e quindi non alle dipendenze dell' ente, devono esimersi dall'esprimere giudizi negativi sull'operato delle amministrazioni o di dirigenti dell'amministrazione pena l'accusa di "rottura del rapporto fiduciario"!
Insomma bocche cucite e omertà sui misfatti, le furfanterie, i danni provocati alla pubblica amministrazione in nome di un incomprensibile rapporto fiduciario, oppure il licenziamento in tronco!
Difendere i servizi pubblici da chi fa di tutto per svenderli per favorire interessi privati non solo non è considerato un merito ma addirittura diventa motivo di licenziamento!
Non siamo così ingenui da accettare l'idea che questo episodio non sia parte di una strategia tesa a ridimensionare fortemente il ruolo conflittuale dell'USB nell'INPS e che il capo del personale dell'INPS, uomo noto per le sue spregiudicate incursioni nella normativa a proprio favore, abbia "solo" voluto punire "con il licenziamento immediato e senza preavviso" dei mascalzoni rei di aver scritto un comunicato un po' meno forbito del solito.
Né pensiamo che questo episodio possa ritenersi un incidente di percorso di un funzionario pizzicato con le mani nella marmellata e desideroso di vendetta personale.
E' evidente che c'è nell'aria un clima di preoccupazione per quanto potrà accadere nei prossimi mesi, quando diverranno esecutivi provvedimenti odiosi e sbagliati che colpiranno non solo i lavoratori pubblici ma le stesse funzioni della pubblica amministrazione, a danno dei servizi e delle garanzie per i cittadini.
Basta leggere con un po' di attenzione le dichiarazioni dei vari ministri che profetizzano un autunno caldo, sopra a tutte quelle del Ministro degli interni, per capire che si stanno predisponendo azioni di contenimento, con ogni mezzo a disposizione, del conflitto sindacale e che queste azioni non escludono l'attacco mirato a chi si rende colpevole di organizzazione del conflitto, anche quando questo e' praticato per difendere la funzione sociale e progressiva della pubblica amministrazione di fronte all'aggressione scomposta ed avida di un privato senza scrupoli e alle scellerate scelte di gestione di una dirigenza lottizzata e subordinata.
E' necessaria una risposta collettiva unitaria e forte di tutta l'USB - cosa questa ovvia e scontata - ma anche di tutti coloro che ritengono indispensabile garantire la libertà di fare sindacato, di libera espressione del dissenso alle scelte del governo e dei vertici delle pubbliche amministrazioni, di pluralismo e di utilizzo del conflitto nel confronto tra interessi contrapposti.
Il conflitto non è reato!
L'USB non si licenzia!
Martedì 12 settembre, in occasione della convocazione della Commissione di disciplina dell'INPS chiamata a ratificare il licenziamento dei nostri tre dirigenti sindacali manifestazione generale sotto la direzione generale dell'Istituto di previdenza.